Almeno provarci.
Almeno provarci a ringraziare. Prima di ogni altro dialogo interiore e pensiero, provare a ringraziare sempre. Anche senza motivo, anche con motivi avversi, anche se con tutti i motivi avversi. Provare a ringraziare sempre, per la pioggia e per il sole, per gli eventi piacevoli e quelli meno piacevoli. Ringraziare sempre, perché noi leggiamo quello che ci succede nella vita, calcolando la vita dalla nascita alla morte, Dio invece la guarda e la vede dalla nascita all’eternità. Provare a ringraziare sempre, per gli amici e allo stesso modo per i nemici, per i giorni felici e per i giorni di sconfitta su tutti i fronti. Ringraziare a priori così come si respira a priori, anche subito dopo un incidente stradale da cui si esce vivi. A priori si respira in una salita e persino finché si nuota, magari a fatica, ma si respira. Sdraiato in poltrona o di corsa a rincorrere il tram, comunque si respira. Ritmi diversi, modi diversi ma si respira sempre, altrimenti si muore. Respirare fornisce ossigeno al corpo e al cervello. Ringraziare fornisce ossigeno allo spirito e al cuore. Il tuo cuore lo sa bene, anche la circolazione sanguigna lo sa. I sensi di colpa non predispongono a ringraziare, giudicare non predispone a ringraziare. Perdonare predispone a ringraziare, chiedere perdono predispone a ringraziare.
Almeno provarci. In qualsiasi caso si respira. Ringraziare è il respiro dell’anima.
Maria, la dolcissima nostra Grande Madre, ha trasformato il suo purissimo grazie in un canto per il quotidiano di tutta la chiesa, perché ringraziare è sempre già cantare.