Erode non sa come affrontare la nascita del bambino Gesù, non capisce, non riesce a comprendere come tenere la situazione sotto controllo, è spaventato, incerto, si sente senza vie di fuga, non vuole rischiare sorprese, non sa proprio cosa fare. Allora sceglie una via, l’unica che conosce, l’unica via che sa praticare: si lascia portare dal furore dell’ira, si lascia guidare dalla guerra del cuore, dalla vendetta dell’anima. A cosa può mai portare la furia dell’ira, se non alla guerra e alla morte? Anche le più sante intenzioni e le motivazioni più giuste e doverose, se s’innervano nella furia dell’ira, diventano fanatismo violento e servono solo e unicamente a far crescere il buio della tenebra di Satana.
L’ira è il sentimento del cuore di Satana, la rabbia è il suo sangue, la vendetta il suo battito. A cosa porta il furore dell’ira? Non può portare che alla guerra, alla morte, alla distruzione, alle tenebre. Il furore dell’ira non è mai l’unica risposta possibile, è la risposta che incatena ogni cosa nella prigione della morte e della paura. Erode non conosce altra strada, non conosce altre vie e, anche se le conosce, ha scelto di non praticarle. La vera ignoranza, la vera stupidità dell’uomo ha origine esattamente in questo, nel pensare e nel credere che il furore dell’ira sia l’unica strada per affrontare le difficoltà e i problemi della vita. Credere che non esista altra via che il furore dell’ira è lo stesso di credere che Dio non esiste, che Dio non c’è.
I Magi, dopo l’incontro con Gesù bambino, hanno trovato un’altra strada per il ritorno al loro paese, perché c’è sempre un’altra strada per superare Erode e le difficoltà, c’è sempre un’altra via: la via della provvidenza, la via della gratitudine, la via dell’accettazione, la via dell’amore, la via di Dio.