Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Mercoledì 26 Luglio 2023

16a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Èsodo 16,1-5.9-15; Salmo 77,18-19.23-28; Vangelo di Matteo 13,1-9

Salmo 77,18-19.23-28

Diede loro frumento dal cielo.
Oppure: Donaci, Signore, il pane del Cielo.

18 Nel loro cuore tentarono Dio,
chiedendo cibo per la loro gola.
19
Parlarono contro Dio,
dicendo: «Sarà capace Dio
di preparare una tavola nel deserto?»

23 Diede ordine alle nubi dall’alto
e aprì le porte del cielo;
24
fece piovere su di loro la manna per cibo
e diede loro pane del cielo.

25 L’uomo mangiò il pane dei forti;
diede loro cibo in abbondanza.
26
Scatenò nel cielo il vento orientale,
con la sua forza fece soffiare il vento australe.

27 Su di loro fece piovere carne come polvere
e uccelli come sabbia del mare,
28
li fece cadere in mezzo ai loro accampamenti,
tutt’intorno alle loro tende.

Vangelo di Matteo 13,1-9

1 Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. 2 Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
3 Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. 4 Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. 5 Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, 6 ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. 7 Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. 8 Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. 9 Chi ha orecchi, ascolti

Risposta

Se Gesù sa esattamente che in quella particolare terra il seme non porterà frutto, perché continua a seminare? Perché?
Perché, se in quella terra, in quel cuore il seme non arriverà a portare frutto abbondante, perché seminare ancora?
Perché ogni volta che il seme cade sulla strada dei distratti e disaffezionati ed è solo un seme che serve come pranzo agli uccelli, perché Gesù continua a seminare?
Perché ogni volta che il seme cade sul terreno sassoso dei cuori preoccupati, agitati dalle cose di ogni giorno, dove non c’è terra, e lui sa già che il seme, non avendo radici, si seccherà al sole dei problemi o delle piccole persecuzioni, perché Gesù continua a seminare?
Perché ogni volta che il seme cade sui rovi dell’ego e dell’ambizione, che soffocano ogni crescita spirituale del seme, Lui continua a seminare tra i cuori a forma di rovi?
Perché ogni volta che getta il seme sul terreno buono – e i cuori disponibili e predisposti rispondono chi il cento, chi il sessanta, chi il trenta per uno –, non lo semina soltanto dove i frutti di amore e giustizia, grazia e fedeltà sono il cento per uno? Perché?
Semplice. Perché il seme non è mai una proposta, ma una risposta divina.
Qual è la terra che chiede più acqua al cielo? Quella secca da giorni o quella irrigata?
Nessuno sa come, ma è la terra stessa del cuore dell’uomo, è lo Spirito Paraclito con gemiti inesprimibili dal cuore di ciascuno a implorare il seme, e più il terreno è strada, sasso, rovi, più implora e chiede, sogna e desidera Gesù e Gesù, sempre, puntualissimo, delicatamente, gentilmente risponde, risponde, risponde.
Ecco, il seminatore uscì a seminare, non per distribuire una proposta, ma per celebrare una risposta, una risposta di amore, una liturgia che magnifica il di Gesù ai suoi figli, un senza fine, senza fini, senza confini, regole, approssimazioni, senza attese e ritorni.

Maria,
Signora del ,
Signora della risposta d’amore,
ti preghiamo,
innaffia il nostro cuore
della potenza dello Spirito
perché cresca in noi il desiderio di Gesù,
per una nuova primavera
piena di frutti e luce.
Amen