Segue la lettura della riflessione da parte di un lettore.
Ascoltatelo
Sei in bosco per una lunga passeggiata con il tuo cane. Il cane, che non tieni al guinzaglio, all’improvviso corre via su per il versante del bosco, per seguire una traccia che ha annusato. Poco dopo scollina e lo perdi di vista. Aumenti il passo e segui con gli occhi la via che hai visto percorrere dal cane. Arrivato sul crinale, ti guardi intorno e non c’è traccia del tuo cane, allora cosa fai? Lo chiami, ovvio! A volte quello che non puoi raggiungere con gli occhi, puoi raggiungerlo con la voce. Altre volte quello che non ti può raggiungere con gli occhi, ti può raggiungere con l’udito. Chiami il tuo cane più volte e, a un certo punto, lo senti abbaiare. Quando lo senti, cosa succede? Succede che ti giri nella direzione che ti sembra la più prossima alla direzione del suono dell’abbaiare del cane e in quella direzione ti incammini, e, prestando attenzione al suono del suo abbaiare, piano piano lo ritrovi e lui ritrova te, perché anche il cane, ascoltando la tua voce, ha potuto raggiungerti.
Quello che ascolti con attenzione determina la direzione dei tuoi passi. Se sei a caccia, ascoltare i suoni è tutto. Se ascolti il suono dell’animale che stai cacciando, per esempio una volpe, puoi cercare di seguirla, ma se all’improvviso senti il suono del bramire di un orso, è più prudente andare nella direzione opposta.
Quand’è che l’udito, l’ascoltare diventa assolutamente fondamentale per sapersi dirigere dove si desidera? Quando la vista non è buona o addirittura è mancante, l’udito, coadiuvato da olfatto e tatto, diventa proprio tutto per poter direzionarsi dove si desidera.
Dai giorni del Gan Eden, il giardino della scelta contro Dio, l’uomo non può più vedere Dio, è come diventato cieco davanti alla sua presenza e luce, ma può ascoltarlo, può ascoltare la sua voce nella luce della sua Parola. E allora? Quando non si può più vedere con gli occhi, l’udito diventa veramente indispensabile per scegliere la direzione. Quando non si può più vedere, quello che ascolti con attenzione determina tutto nella vita, perché non solo lo ascolti ma lo segui, ti dà la direzione.
E se l’udito è buono, in quali occasioni ascoltare rimane comunque un’attività non in grado di fornire indicazioni vantaggiose per scegliere la direzione utile? L’udito, anche se buono, non può fornire indicazioni per la direzione, se tutto attorno c’è assoluto silenzio, oppure se c’è una grande confusione di miriadi di informazioni.
Metaforicamente il silenzio assoluto è l’ignoranza che non offre alcun punto di riferimento, è il vuoto di ogni conoscenza. La confusione di miriadi di informazioni è invece l’accalcarsi del vociare petulante delle ideologie, delle politiche, delle mitologie, delle culture, delle mode, delle fanfare di opinioni che appestano l’aria e la storia.
Se quello che ascolti determina dunque la direzione del tuo camminare e del tuo viaggiare, del tuo scegliere, per quale oscuro motivo l’uomo si è abituato ad ascoltare praticamente tutti nella vita fuorché Gesù, la sua voce e la sua Parola?
L’uomo che si mantiene immerso nell’ignoranza o nella confusione impedisce all’orecchio del proprio cuore e della propria intelligenza di poter percepire i segni e i segnali che Dio offre ai suoi figli, per scegliere una direzione di vita secondo i suoi disegni.
Se non ascolta la voce di chi l’ha creato e lo ama così sconfinatamente, quali direzioni potrà prendere l’uomo, seguendo il suono di tutte le altre voci? Le altre voci condurranno a Dio e alla vita eterna in lui o condurranno altrove?
Ascoltare significa letteralmente porgere l’orecchio, cioè dare attenzione. Ascoltare è fondamentale per andare verso una direzione e quello che ascolti e come lo ascolti determina la direzione del tuo andare.
Perché mai dovremmo dare credito alle voci ingannevoli e vane degli uomini, quando Dio dice: Questi è mio figlio ascoltatelo? Quale vantaggio può venire dall’ascoltare le voci degli uomini? Quale vantaggio può venire per la vita dell’uomo dal riconoscere autorità, potestà, istituzioni, principati? Ne è mai venuto qualcosa di buono e di bello per l’umanità?
Se l’uomo dà ascolto alle voci ingannevoli e melliflue degli uomini, camminerà verso luoghi pericolosi e ostili e un giorno senza saperlo si troverà circondato dal male.
Il male ti farà ascoltare parole di pace, sicurezza, progresso, libertà, ecologia, solidarietà, ma il suo disprezzo per te sarà sempre viscerale. Il male si vestirà con le vesti dell’istituzione e della santità, ma sarà sempre cinico e noncurante verso di te.
Lungo la storia, il male si presenterà ricchissimo o povero e modesto a seconda dell’utilità e del momento, si farà chiamare filantropo, grande umanitario, si mostrerà preoccupatissimo della salute e del benessere di tutti, soprattutto dei più deboli e fragili, ma, per chi sa ascoltare con intelligenza, non riuscirà nelle sue parole e nei suoi gesti a nascondere completamente il suo odio per l’uomo. Parlerà di fratellanza umana, cancellando tuttavia la paternità di Dio, perché parlerà di fratellanza umana in nome della terra, della natura, dell’uguaglianza, delle energie rinnovabili. A un’umanità fragile, disperata, arrabbiata, frustrata, il male si presenterà come l’istituzione che protegge, la legge che salva e che tutto ordina e a cui si deve obbedienza assoluta. Indicherà come via per la salvezza e la guarigione, ancora una volta sacrificio, isolamento, guerra, dovere, tasse, oppressione, controllo totale. Per la salute collettiva, per il benessere sociale proporrà a tutti di farsi iniettare nelle vene il sistema della mediocrità, del compromesso e di farsi timbrare con il suo sigillo senza il quale non si potrà lavorare, vendere, comperare, costruire, viaggiare, relazionarsi. Riuscirà a colpire allo stesso modo i credenti in Dio e i non credenti. Riuscirà a far vivere loro allo stesso modo il denaro, le relazioni, gli affetti, la famiglia di origine e la famiglia originata, il lavoro, il divertimento. Riuscirà a farli abbeverare alla stessa cultura, alle stesse agenzie informative.
Nella pratica, se l’ascolto della Parola di Dio non direziona fortemente verso una strada che è opposta a quella del mondo, le differenze tra credenti e non credenti sono apparenti, formali, superficiali.
Un giorno Gesù prende con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li porta sul monte e lì, davanti a loro, mostra un’infinitesima fessura di chi è, e lo mostra a tutti quelli che hanno voglia di capire e scegliere per la vita e non per la morte. Se non scegli, gli altri e il sistema del mondo sceglieranno per te. Ma perché è così importante scegliere la direzione della vita e non farsi distrarre, tanto che Gesù è quasi costretto a mostrarsi un po’ nella sua dimensione divina?
Quando si è seduti sul divano e si gira la testa a destra o a sinistra per osservare il volo di una mosca che gira, non è pericoloso. Ma se si guarda a destra e a sinistra in modo prolungato finché si guida in autostrada, allora sì è pericoloso, è mortale. Il pericolo non sta tanto nel guardare in giro, ma nel fatto che siamo in movimento e in un movimento estremamente rischioso.
Il movimento di questa vita terrena è meraviglioso, è un movimento ordinato, preferenziato, sostenuto da Dio e dal suo amore, ma è anche il movimento che determina per l’eternità dove abiteremo per sempre: in Dio o nell’abisso di Satana. Se non scegli chi ti ama, stai scegliendo chi ti odia.
Questo è più che mai il tempo per decidere chi ascoltare, per sapere quale direzione prendere. Alzati, umanità, scegli la tua direzione e non mollarla più, respira fiducia nella vita, in Dio e in te stessa, sorridi di gratitudine, sempre, e cammina per seminare il bene, non per occuparti di segnalare, sottolineare e combattere il male. Alzati e cammina, umanità, e, se vuoi scegliere Gesù e il vangelo, affidati completamente alla grande Madre Maria, lei non ha mai ascoltato altra voce che quella del suo Signore e Dio. Maria sa cosa significa essere in pericolo, perseguitata, minacciata di morte, isolata. Maria, la grande madre dell’umanità, farà il dono supremo della sua protezione particolarissima a tutti coloro che, in questi tempi e in quelli che verranno, sapranno di cuore scegliere di ascoltare solo e unicamente la voce di Gesù e del suo vangelo, per prendere la direzione di Dio e della vita, costi quel che costi.
Ignoranza e confusione in questi tempi non saranno più una scusa plausibile per aver scelto non la via della vita ma la via della morte. Come mai è successo nella storia che ci ha preceduti, questo è il tempo in cui chi non sceglie la vita, la vita vera, la voce della verità, ma quella delle menzogne omicide dei poteri forti, dimostra o la sua stupidità o la sua connivenza con il male.
Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo! E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
Perché il vangelo sottolinea il fatto che Pietro, Giacomo e Giovanni, dopo aver udito la voce dal cielo, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro? Perché questa precisazione?
Semplicemente perché il vangelo vuole avvertire l’umanità nel modo più chiaro possibile che non c’è nessun altro da ascoltare e seguire che Gesù, tutti gli altri sono ladri e impostori. Un giorno all’umanità sarà fatto il dono di comprendere interiormente e intellettualmente, senza ombra di dubbio ed errore, senza scuse e giustificazioni, quanto si è lasciata imbrogliare e ingannare, e anche da chi. Non sarà un giorno facile da digerire, perché ognuno vedrà esattamente quanto è stato assolutamente stupido nel farsi ingannare da ladri e omicidi e superbo nel non farsi aiutare e fidarsi di Gesù.
L’uomo che non si preparerà un po’ per quel giorno, chiedendo fin d’ora perdono e misericordia, farà fatica, tanta fatica, una fatica devastante per sopportare tutto il peso della propria stupidità e superbia.