Segue la lettura della riflessione da parte di un lettore.
La Croce
In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: Signore, vogliamo vedere Gesù.
Si sta avvicinando la festa della Pasqua, la folla sale verso Gerusalemme che, per antica tradizione, è il cuore stesso della festa. La gente ha sentito parlare di Gesù, dei suoi miracoli ma soprattutto è venuta a sapere dell’odio che Gesù, con le sue parole e con le sue opere, ha suscitato nei capi dei sacerdoti del tempio e nei capi politici del popolo.
La gente è superficiale, epidermica, curiosa e, appena vede qualcuno dei discepoli di Gesù, non perde l’occasione per chiedere: Vogliamo vedere Gesù. Vogliono vedere Gesù, ma è solo prurito visivo, smania compulsiva di sapere le ultime novità per poi raccontarle in giro, egoica frenesia della curiosità. Vogliono avere informazioni, vogliono sapere qualcosa sulle forze in gioco, vogliono sapere su chi scommettere, vogliono avere qualcosa su cui parlare, raccontare, blaterare, ciarlare. Qualcosa da poter mettere sotto i denti dell’opinione pubblica, per creare continuamente nuove opinioni, divisioni, partiti.
Fino a che Gesù rimane una persona, un individuo, una realtà, è pericoloso per il regime, ma se diventa un’idea, un argomento, un’opinione su cui discutere, per il regime diventa addirittura vantaggioso. Gesù deve diventare un’idea pericolosa per il quieto vivere popolare, un argomento dannoso per la sicurezza nazionale. Il potere deve trasformare Gesù in un’idea talmente pericolosa, da suscitare sicuro sdegno e riprovazione. Attraverso la propaganda il regime deve ottenere come risultato quello per cui solo nominare il nome di Gesù possa provocare offesa a una larga parte della popolazione; questa a sua volta genererebbe un’onda sempre più solida di indignazione e rabbia. Come lavora la propaganda per ottenere questo risultato? La propaganda serve a scambiare la causa con l’effetto e l’effetto con la causa. Se per esempio l’argomento è l’inquinamento, la propaganda propone come causa il sovrappopolamento, l’utilizzo smodato di risorse non riciclabili, il tenore di vita. Ma chi ha fornito ai popoli energia che inquina e non energia pulita? Chi, in nome del progresso e della tecnologia, ha generato la rivoluzione industriale, rendendo di fatto l’umanità dipendente da mercati e produttori centralizzati, facendole perdere ogni autonomia nel procurarsi il cibo, l’acqua, i vestiti, gli attrezzi per lavorare? La propaganda fa scambiare la causa con l’effetto, per questo motivo, per esempio, in nome della sicurezza nazionale i popoli si sottomettono a misure sempre più coercitive rispetto alla libertà e alla dignità stessa.
Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. Gli uomini si danno gloria gli uni gli altri con parate, applausi, riconoscimenti, cerimonie, complimenti, onorificenze, denari, carriera, potere. Gesù quando dice: È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato, per glorificazione non intende di certo i riconoscimenti e i festeggiamenti umani, ma il momento terribile della sua morte e della sua conseguente risurrezione. Ma perché Gesù dice questo? Gesù afferma che sarà glorificato proprio nel momento più oscuro, doloroso e tragico della sua vita. Afferma che sarà glorificato non dagli uomini, che comunque non capiranno nulla della sua persona e della sua proposta, ma sarà glorificato da Dio stesso, perché compirà le cose secondo i disegni di Dio, e Dio onora chi lo serve. Secondo gli uomini la gloria deriva da potere, denari, successo, riconoscimento, possesso, apprezzamento. Secondo Gesù, e dunque secondo Dio, la gloria, la vera gloria si fonda su ben altro.
Un prato di fiori può essere trasformato in miele attraverso l’opera delle api. Un campo di grano può diventare farina e pane per l’opera di mani esperte e fuoco. Per diventare spiga, il seme deve trasformarsi. Per diventare farina, la spiga deve trasformarsi. Per diventare pane, la farina deve trasformarsi. Per diventare fuoco e calore, la legna deve trasformarsi. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.
Gesù non intende dire che bisogna odiare la propria vita, perché la vita è il dono di Dio, non avrebbe senso. Gesù intende dire che per vivere secondo Dio bisogna che la vita dell’uomo, il modo di vivere dell’uomo si debba trasformare in qualcosa che porti frutto, che sia utile alla vita, ma non al mondo. Chi ama la propria vita, nel senso che protegge il proprio modo di pensare, le proprie convinzioni, il proprio tenore di vita, il proprio benessere, non può trasformarsi in un seme utile per la vita e per Dio. Solo chi rinuncia alla propria vita come possibilità di essere importante, ricco, considerato, potente secondo il sistema del mondo, può servire Dio, servire a Dio e da lui essere onorato e glorificato. Gesù afferma: Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà.
Se un uomo vuole essere glorificato e onorato da parte di Dio, deve credere in Gesù, servire Gesù e il suo progetto. Se un uomo vuole essere glorificato e onorato da parte degli uomini, deve credere nel sistema del mondo, deve farsi schiavo del mondo e servire i progetti del mondo. Se un uomo vuole essere glorificato e onorato da parte degli uomini, deve credere a padri e madri terreni, deve servire istituzioni terrene, deve affidarsi ai monopoli delle culture, delle religioni del mondo.
Gesù sa cosa sta accadendo. Gesù non è all’oscuro di quello che sta accadendo. Per questo dice: È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. Gesù sa come si muove il male, sa come il diavolo concepisce i propri progetti, conosce in anticipo la tragica commedia del dire e del fare del Maligno. Gesù non è turbato per quello che di violento e terribile sta per accadere alla sua persona, ma è turbato perché tutto quello che sta accadendo, sta accadendo senza che qualcuno capisca qualcosa, senza che qualcuno comprenda il senso di quelle azioni e di quelle parole divine. Gesù è turbato dalla totale assenza di intelligenza, sapienza, conoscenza che riscontra nella gente che lo circonda, tra i nemici e tra gli amici. Gesù è turbato dalla stoltezza, dall’ignoranza, dalla stupidità che tutto pervade. Gesù è turbato dall’assenza di intelligenza e capacità di comprensione che nota tutt’intorno a sé, che fa sì che l’amico Gesù e il regno di Dio, il regno della vita, diventino per la gente il nemico, e il nemico Satana e il suo sistema di morte diventino per la gente l’amico.
La prova? Una voce potente come un tuono viene dal cielo e dice: L’ho glorificato e lo glorificherò ancora! È la voce di Dio Padre che mette il suo sigillo sull’opera e sulle parole di suo Figlio Gesù. È la voce che consola Gesù che, in questo momento di solitudine totale, vede compiersi il tutto mentre nessuno comprende nulla. È la voce che vorrebbe illuminare l’intelligenza e il cuore della gente sulla verità e sulla realtà dell’essere meraviglioso che ha di fronte e che tra poco sarà torturato e ucciso. La voce rivela che seguire Gesù anche quando sembra che non funzioni, o quando non sembra serva a cambiare le cose, o non si capisce quello che sta accadendo, è il modo certo per essere glorificati da Dio per sempre.
La voce ha detto, ha sigillato, ha spiegato. Ma chi ha capito qualcosa? Nessuno. La folla sente il suono, la definisce come un tuono, ma non capisce niente, vive di supposizioni, fantasie, opinioni, è allergica alla ricerca personale della verità. E altri cosa dicono? Altri dicono che era la voce di un angelo. Altre supposizioni, illazioni, ipotesi. La gente è così abituata ad ascoltare e a dare peso alle voci degli uomini sotto forma di genitori, familiari, culture, politica, governi, celebrità, religioni da non saper più ascoltare la voce di Dio e del proprio cuore. Ma allora in che modo Gesù può risvegliare e far rinascere questa umanità? Gesù non combatte l’impero romano, non elimina il regime sacerdotale e politico, non estirpa i suoi nemici, Gesù si fa innalzare sulla croce perché non reagisce in nessun modo a tutto il male che gli viene scaricato addosso. Gesù non desidera affatto essere torturato, come non desidera morire in croce, ma se questa è la via per non opporsi con violenza al male che gli viene fatto, allora accetta con amore infinito di essere appeso a una croce. Gesù trova un’umanità fragile, debole, confusa, dispersa, oppressa da poteri forti, avidi, menzogneri e omicidi. Ma non combatte, non lotta, non distrugge. Cosa fa? Fa qualcosa che nessuna creatura ha mai pensato. Che nemmeno Satana ha immaginato. Nemmeno gli angeli del cielo. Si lascia uccidere senza dire una parola. Sì. Ma non è solo questo. Si lascia portare via tutto senza odiare e recriminare. Sì. Ma non è tutto. Gesù si fa innalzare da terra per fare cosa? E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me.
Ecco il segreto di Gesù, di Dio. Attirare. Non colpire, trafiggere, umiliare, giudicare, reclamare, provocare, ma attirare, attirare tutti a sé. Attirare con la bellezza, perché la bellezza è una preferenza che il Creatore ha scritto nel cuore dei suoi figli.
Attirare con la grazia, perché la grazia è una preferenza che il Creatore ha scritto nel cuore dei suoi figli. Attirare con l’armonia della musica fatta dal cuore per il cuore, perché l’armonia della musica fatta dal cuore per il cuore è una preferenza che il Creatore ha scritto nel cuore dei suoi figli. Attirare con l’amore, la dolcezza, la gentilezza, perché l’amore, la dolcezza, la gentilezza sono preferenze che il Creatore ha scritto nel cuore dei suoi figli. Attirare con la sapienza dei suoi gesti e delle sue opere, con l’intelligenza della sua Parola, con il fascino infinito del suo sguardo, perché la sapienza, l’intelligenza, il fascino infinito del suo sguardo sono preferenze che il Creatore ha scritto nel cuore dei suoi figli.
Per Satana e tutti i nemici di Gesù, Gesù elevato in croce è una specie di trofeo sul podio, la dimostrazione del loro potere e della loro tracotanza. Ma per Dio Padre, Gesù in croce, elevato da terra, è tutto l’amore, la gentilezza, la gioia di Dio per attirare con la dolcezza, la verità, la bellezza tutti i figli di Dio alla luce e alla pace per l’eternità.