Secondo Ippocrate, il più famoso medico dell’antichità, padre fondatore dell’ars medica antiqua, gli strumenti terapeutici del medico erano: il tocco, il rimedio, la parola. Questa in sintesi la sua terapia. Con il termine terapia s’intende tutto il complesso programmatico di attività curative e trattamenti utili per annientare una patologia o alleviarne i sintomi.
Anche Gesù, il Figlio di Dio, ha un suo protocollo terapeutico per affrontare e vincere le malattie. Per un verso è molto simile a quello di Ippocrate. Anche Gesù per guarire il lebbroso usa il tocco, il rimedio e la Parola. Il tocco per Gesù è l’imposizione della sua mano, ma a volte basta solo una carezza, un sospiro sul volto, prendere mano nella mano il malato. Il rimedio per Gesù è la compassione, la sua infinita dolcissima compassione. E poi c’è la Parola, una Parola che ispira l’uomo verso un orientamento diverso rispetto al proprio dialogo spirituale e mentale, una Parola che guida, illumina, accompagna, scalda, rasserena, dona conoscenza e vita. Tocco, rimedio, Parola: c’è tutto, e la lebbra scomparve, dice il testo. Qui Gesù rivela all’umanità il più possente e ineguagliabile protocollo terapeutico dell’umanità. La compassione. Quando l’uomo imparerà ad amare e a scegliere la compassione come soluzione di tutti i problemi, di tutti gli imprevisti e di tutte le difficoltà della vita, l’uomo potrà guarire da ogni male e disarmonia e superare ogni ostacolo sulla via dell’unità e della felicità. La compassione guarisce tutto, e non c’è malattia o dolore al mondo che non sia generato da una mancanza di compassione ricevuta o donata.
La compassione fa scomparire la lebbra del lebbroso perché fa scomparire, dal cuore e dalla mente, la lebbra dei pensieri di sfiducia in Dio e nella vita. Dio non si fa conoscere all’umanità e riconoscere dal suo popolo attraverso riti, teologie, precetti, gerarchie, ma attraverso la sua dolcissima, sempre presente e attiva compassione. Non il senso del dovere, la morale, la paura, le convenzioni, gli obblighi, le leggi, le tradizioni riporteranno il cuore dell’uomo a Dio, ma la conoscenza della sua divina e tenerissima compassione.