Dovunque si guardi il mondo sembra tutto da rifare. Dovunque si guardi sembra che tutto sia in mano all’avidità e dentro le fauci del dominio dei lupi rapaci della terra. Dovunque si guardi sembra che nulla sulla terra sfugga all’ego sostituto predatore che nel cuore e nella mente dell’uomo si è sostituito a Dio e all’amore, l’ego sostituto che ha fame di possesso e non di condivisione, di potere e non di giustizia. Perché l’uomo non cambia direzione, nonostante stia camminando verso la sua autodistruzione? Perché? Perché guarda dalla parte sbagliata. Non guarda verso la sua salvezza ma unicamente verso l’appagamento immediato e la gratificazione personale. L’umanità per salvarsi continua a guardare verso l’oscurità e la tenebra delle leggi, delle culture, delle economie, delle religioni, delle costituzioni dettate dall’uomo. L’umanità non può rigenerarsi ed evolversi guardando solo verso se stessa e quello che conosce. Se l’uomo continua a guardare unicamente verso il proprio bisogno, il proprio interesse e benessere, senza curarsi dell’unità, della condivisione, dell’armonia del mondo in cui vive, non possono esserci più prospettive, in verità non ci sono mai state. È evidente più della luce del sole che dove sta guardando l’uomo non ci sono più prospettive di vita ma solo abissi, agonia, sofferenza, dolore, miseria, paura, solitudine, morte, è evidente e chi non lo vede o è stupido o in mala fede. Il vecchio Simeone invece sa dove guardare, sa da dove può provenire la luce dei popoli, la salvezza delle genti, non guarda verso ciò che proviene dagli uomini, ma guarda verso Colui che per gli uomini si è incarnato come la luce e la salvezza e senza il quale il mondo non può conoscere luce e salvezza. Il vecchio Simeone guarda e acclama: I miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele. Il vecchio Simeone guarda verso quel bambino appena nato perché sa che solo in quel bambino l’umanità morente può rinascere davvero. Il vecchio Simeone sa dove guardare, sa dove posare gli occhi e il cuore affinché l’uomo sia ripristinato nell’armonia della vita, nella guarigione, nella pace, nella felicità.