Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Sabato 4 Febbraio 2023

4a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Lettera agli Ebrei 13,15-17.20-21; Salmo 22,2-6; Vangelo di Marco 6,30-34

Il Signore è il mio pastore

Salmo 22,1-6

Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

1 Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
2 Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
3 Rinfranca l'anima mia.

Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
4 Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

5 Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

6 Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.

Vangelo di Marco 6,30-34

In quel tempo, 30 gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. 31 Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
32
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. 33 Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
34
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

Senza Pastore

Così si riconosce un gregge di pecore senza Pastore:
- le pecore vengono munte e tosate da ladri rapaci e poteri forti che non hanno alcun interesse per le pecore se non quello di sfruttarle il più possibile;
- le pecore si disperdono, vivono separate tra loro e sempre in conflitto, non hanno più chi le tiene insieme, si dividono in gruppi di appartenenza, mode, ideologie, partiti, bandiere, classi sociali. Così divise sono perfettamente gestibili e pilotabili;
- le pecore non sono libere perché, nel momento in cui non c’è più la sicurezza della guida del pastore, paradossalmente perdono la libertà. Ogni scelta delle pecore senza guida amorosa del Pastore è una scelta fatta nel pericolo, per opposizione, per paura, per fuggire, per reagire, per competizione, per desideri indotti, per persuasione occulta, per necessaria conflittualità.
Senza la cura amorosa del Pastore il gregge perde la percezione rassicurante della presenza di Dio, produce processi mentali di assoluta ignoranza che non riconoscono Satana come coefficiente stabile della realtà, perdendo così la compassione e l’amore per se stesso.