Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Sabato 19 Agosto 2023

19a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Giosuè 24,14-29; Salmo 15,1-2a.5.7-8.11; Vangelo di Matteo 19,13-15

Salmo 15,1-2a.5.7-8.11

Tu sei, Signore, mia parte di eredità.
Oppure: Signore, solo in te è il mio bene.

1 Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
2 Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
5 Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.

7 Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
8 Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

11 Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

Vangelo di Matteo 19,13-15

In quel tempo 13 furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono.
14 Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli».
15 E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.

Lasciateli

Che cosa hanno i bambini di così speciale tanto che Gesù afferma: A chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli? Che cosa hanno i bambini di completamente diverso dagli adulti? Anzi, cosa non hanno i bambini, a differenza dei grandi, che li rende così speciali per il regno dei cieli? Per capirlo basta dare un’occhiata al comportamento dei discepoli. Portano dei bimbi a Gesù per una benedizione e una preghiera, e i discepoli cosa fanno? Rimproverano, bloccano, interferiscono, si oppongono. Perché? Perché vogliono avere il controllo, pensano di averlo e, in nome di Gesù, di poterlo perfino esercitare. Pur di avere il controllo e di manifestarlo in pubblico, i discepoli non esitano a comportarsi in modo evidentemente fuori luogo, esagerato, irrispettoso. Il controllo è generato dalla vanità, manifesta il potere, determina confini, gestisce i blocchi, garantisce il conflitto, esprime ambizione.
I bambini, almeno finché sono piccoli, rappresentano quel modo spirituale di vivere che non si fonda sul controllo, e per questo sono nominati da Gesù come i favoriti per vivere in armonia con il creato e con il regno dei cieli. I bambini sanno di non avere il controllo e a loro non interessa. Quando a un bimbo interessa il controllo, non è già più un bambino.