La mente umana si muove verso qualcosa o qualcuno solo se da quel qualcosa o da quel qualcuno si sente capita nel suo particolare modo di concepire la realtà, di vedere le cose. Nella stragrande maggioranza, i ragionamenti umani sono guidati e governati mentalmente dal timone del pregiudizio, ed è dunque ovvio che la mente si senta capita e compresa da un’altra mente se corrisponde alla sua particolarissima sequenza di pregiudizi. Questo è il motivo per cui, anche se siamo esseri ragionevoli, ragioniamo poco e ragioniamo male. Questa irragionevolezza comune è il contesto che rende il rifiuto della novità, dell’apertura a nuovi orizzonti sempre un atto di violenza, un atto mentale e cardiaco di durezza sul quale è impossibile costruire qualcosa di vitale e luminoso.
I dirigenti del popolo vogliono uccidere Gesù, vogliono eliminarlo, rifiutano per partito preso la sua Parola, la sua visione, le sue procedure. Prima che la negazione di una nuova visione spirituale, questo è un atto irragionevole, un atto di profonda e imperdonabile stupidità, con la quale s’innesca l’autodistruzione stessa della vita, di ogni vita e della sopravvivenza stessa.