Diceva così per metterlo alla prova. Gesù prova a vedere se siamo capaci di cambiare il sistema di pensiero, se siamo in grado di lasciare le solite strade mentali e spirituali per intraprenderne delle altre.
Ma cosa succede se decidiamo di cambiare la sequenza dei pensieri, se invece di pensieri di rabbia, vergogna, possesso, competizione decidiamo di pensare in un altro modo? Succede che la nostra mente, non seguendo più la stessa sequenza di pensieri, non produce più le stesse sostanze chimiche e cade in uno stato di astinenza. È un’astinenza chimica che la mente fa percepire nel fisico come stanchezza e nella psiche come instabilità, scompenso, inadeguatezza.
La metànoia, che Gesù propone, l’inversione cioè della sequenza dei nostri pensieri secondo la sequenza delle procedure evangeliche, è fastidiosa per la nostra mente perché, se praticata, almeno all’inizio, crea astinenza chimica, disagio comportamentale, destabilizzazione psichica.
Decidere di non fare più pensieri di rabbia è decidere, fondamentalmente, di non fornire più al nostro cervello e al palato dei suoi recettori quella particolare dose chimica, caratterizzata da quel gusto particolare che si accende con i pensieri di rabbia. È decidere di entrare in astinenza, decidere di far provare alla nostra mente uno stato di destabilizzazione, di assenza di controllo e giudizio. La mente reagirà trasformando i pensieri in urla psichiche, sotto forma di compulsioni ossessive, desideri martellanti, immaginazioni distorte, atte a ripristinare la situazione abituale. Solo se lo spirito, pregando e meditando la Parola di Dio, resta fermo nella decisione di cambiare la sequenza dei pensieri, un po’ alla volta cambierà anche la chimica, e la tensione dell’astinenza verrà sostituita dalla serenità della mente, dalla gioia dell’anima, dalla salute e dall’armonia del corpo.
Gesù mette alla prova i suoi discepoli e li sospinge delicatamente a cambiare la sequenza dei pensieri di separazione da Dio, che li porta ad affrontare i problemi, ogni problema, da soli, nella tensione, nella divisione, nella paura, nella miseria, nella mancanza, nella sottomissione, nel conflitto. Li spinge a iniziare a considerare una sequenza di pensieri nuova, nella consapevolezza che con Lui e in Lui tutto, proprio tutto, è sempre veramente possibile, e senza di Lui nulla si può fare. Questo è il motivo per cui è sempre inutile e mortale aver paura.
È una nuova impostazione spirituale, che produce nuovi tipi di pensieri, nuova chimica per il nostro cervello, nuova serenità per la mente e lo spirito, insieme a tutto il benessere possibile per tutti: sono dodici i canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Gesù ci svela che i pensieri sono energia e diventano materia nelle vene, nei circuiti neuronali, in ogni fibra del corpo e del cervello e, al tempo stesso, diventano materia nella miseria della mancanza e della povertà del pane e di ogni bene, o nel benessere pieno delle dodici ceste di pezzi avanzati.