Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Mercoledì 29 Luglio 2020

Santa Marta

Parola del giorno
Prima lettera di Giovanni 4,7-16; Salmo 33,2-11; Vangelo di Giovanni 11,19-27; oppure: Vangelo di Luca 10,38-42

Salmo 33,2-11

Gustate e vedete com’è buono il Signore.

2 Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
3 Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

4 Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
5 Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

6 Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
7 Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

8 L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
9 Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.

10 Temete il Signore, suoi santi:
nulla manca a coloro che lo temono.
11 I leoni sono miseri e affamati,
ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene.

Questo salmo può essere cantato utilizzando la melodia di GUSTATE E VEDETE

Vangelo di Luca 10,38-42

In quel tempo, 38 mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
39
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. 40 Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». 41 Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, 42 ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

Pensare male

Marta, senza saperlo, ci svela il motivo del perché è sempre così agitata, ansiosa, occupata, preoccupata, sempre distolta dalle molte cose da fare. Lo svela attraverso le parole che rivolge a Gesù: Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti. Marta apostrofa e giudica Gesù come uno al quale non importa nulla di ciò che accade nel momento presente, come un disinteressato, un menefreghista indifferente e, in più, aggiunge imperiosamente a Gesù, il Figlio di Dio, di eseguire a comando l’ordine di richiamare al dovere la sorella Maria.
Questo è il motivo per cui Marta è così agitata, sempre ansiosa e preoccupata. Senza saperlo e senza accorgersene Marta pensa male di Gesù e, in Gesù, di Dio. Pensare male di Dio non significa essere cattivi, ma significa orientare i pensieri a criticare e a giudicare Dio e quello che secondo noi è il suo operato e la sua volontà. Pensare male di Dio, pensare che non si interessi a noi e a quello che ci accade, che non ci ami sconfinatamente ogni istante è il dialogo interiore che crea lo stato emotivo dell’agitazione e della preoccupazione, che crea la reazione emotiva dell’ansia. È il pensare male di Dio e apostrofarlo di disinteresse per la nostra vita che crea l’emozione della paura di non farcela, di non essere all’altezza. È pensare male di Dio che, con il tempo, genera anche l’arrogante imperiosa convinzione di poter ordinare a Dio cosa deve fare secondo la nostra volontà e necessità. Pensare male di Dio significa ritenerlo in qualche modo colpevole di come cammina la nostra vita.
Gesù risponde a Marta con dolcissima e infinita pazienza ma con altrettanta chiarezza, e le rivela che, attraverso questo modo di pensare, lei si è scelta per la vita la parte peggiore, il sistema mentale che assicura, senza errore, infelicità, perenne preoccupazione e ansia. Questo atteggiamento mentale impedisce all’uomo di poter immergersi nella preghiera e nella meditazione, di immergersi con vantaggio nella Parola di Dio per comprenderla nella sua vastità e ricchezza.
Maria non è più buona di Marta, non è santa a priori, ma nel suo sistema di pensiero non c’è il pensare male di Gesù, non c’è nemmeno la lontana prospettiva che Gesù sia colpevole di qualcosa, non c’è la protervia di piegarlo alla propria volontà, e questo la dispone in modo amante all’ascolto umile e sereno del Signore e di tutte le cose. Non pensare mai male di Dio è il primo indispensabile passo per poterlo sentire presente nel proprio cuore e iniziare a intrecciare con lui uno splendido rapporto di amore e di fiducia.