Pensare male

Pensare male

Marta, senza saperlo, ci svela il motivo del perché è sempre così agitata, ansiosa, occupata, preoccupata, sempre distolta dalle molte cose da fare. Lo svela attraverso le parole che rivolge a Gesù: Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti. Marta apostrofa e giudica Gesù come uno al quale non importa nulla di ciò che accade nel momento presente, come un disinteressato, un menefreghista indifferente e, in più, aggiunge imperiosamente a Gesù, il Figlio di Dio, di eseguire a comando l’ordine di richiamare al dovere la sorella Maria.
Questo è il motivo per cui Marta è così agitata, sempre ansiosa e preoccupata. Senza saperlo e senza accorgersene Marta pensa male di Gesù e, in Gesù, di Dio. Pensare male di Dio non significa essere cattivi, ma significa orientare i pensieri a criticare e a giudicare Dio e quello che secondo noi è il suo operato e la sua volontà. Pensare male di Dio, pensare che non si interessi a noi e a quello che ci accade, che non ci ami sconfinatamente ogni istante è il dialogo interiore che crea lo stato emotivo dell’agitazione e della preoccupazione, che crea la reazione emotiva dell’ansia. È il pensare male di Dio e apostrofarlo di disinteresse per la nostra vita che crea l’emozione della paura di non farcela, di non essere all’altezza. È pensare male di Dio che, con il tempo, genera anche l’arrogante imperiosa convinzione di poter ordinare a Dio cosa deve fare secondo la nostra volontà e necessità. Pensare male di Dio significa ritenerlo in qualche modo colpevole di come cammina la nostra vita.
Gesù risponde a Marta con dolcissima e infinita pazienza ma con altrettanta chiarezza, e le rivela che, attraverso questo modo di pensare, lei si è scelta per la vita la parte peggiore, il sistema mentale che assicura, senza errore, infelicità, perenne preoccupazione e ansia. Questo atteggiamento mentale impedisce all’uomo di poter immergersi nella preghiera e nella meditazione, di immergersi con vantaggio nella Parola di Dio per comprenderla nella sua vastità e ricchezza.
Maria non è più buona di Marta, non è santa a priori, ma nel suo sistema di pensiero non c’è il pensare male di Gesù, non c’è nemmeno la lontana prospettiva che Gesù sia colpevole di qualcosa, non c’è la protervia di piegarlo alla propria volontà, e questo la dispone in modo amante all’ascolto umile e sereno del Signore e di tutte le cose. Non pensare mai male di Dio è il primo indispensabile passo per poterlo sentire presente nel proprio cuore e iniziare a intrecciare con lui uno splendido rapporto di amore e di fiducia.

Vangelo di Luca 10,38-42

In quel tempo, 38 mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
39
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. 40 Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». 41 Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, 42 ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».