Dubbio
Ogni dubbio che la nostra mente produce nei riguardi di Dio non è solo un dubbio, non è solo un segno della poca fede che abbiamo, ma è un seme da cui si svilupperà la pianta dell’ignoranza. Il frutto della pianta dell’ignoranza è lo stato mentale della critica, la critica nei confronti di Dio. Più è grande e radicata la pianta dell’ignoranza nella mente dell’uomo, più l’uomo matura frutti di critica nei confronti di Dio, della vita, del creato. Quando una mente umana si è abituata allo stato mentale della critica nei confronti di Dio, è pronta per essere coltivata dal Maligno ed essere immersa completamente nelle nebbie dell’inganno, l’inganno oscurante di Satana che immerge la mente dell’uomo nella bugia, con l’unico scopo di istigare l’uomo a ribellarsi definitivamente a Dio e al suo amore. In questo stato di ribellione la mente umana è pronta per il grande passo, per la sfida, la sfida contro Dio, con tutto ciò che questo comporta in superbia, presunzione, arroganza, violenza, sete di dominio, delirio di onnipotenza. Come si compie la sfida? La sfida pone le sue radici nelle alleanze, le alleanze che l’uomo stipula con Satana e i suoi servi, i demoni. Quando l’uomo compie la sua alleanza con Satana, inizia la vera e propria schiavitù, una schiavitù che non ha altra conclusione che la morte non morta. Satana sa perfettamente che Dio ha creato l’uomo immortale e nulla può fare contro questa immortalità dei figli di Dio, ma Satana sa anche che, attraverso le alleanze che l’uomo può stipulare con lui, l’uomo non perde l’immortalità, ma può vivere questa immortalità per l’eternità, nell’abisso infernale del non amore, della non luce, in una vita morta e morente che mai muore. Questo è il processo satanico per la distruzione dell’uomo: dubbio, ignoranza, critica, inganno, sfida, alleanza, schiavitù, morte non morta nell’inferno eterno del non amore. Gesù Dio, che si incarna uomo tra gli uomini e viene a fare visita a questa terra per amore della nostra persona e della nostra vita, è l’evento certamente più straordinario della nostra storia umana, ma è al tempo stesso l’evento più triste e terribile in assoluto della storia. Perché? Perché se Gesù è stato amorosamente mandato dal Padre per potenza del Paraclito sulla terra a salvarci, significa che lo stato di sfida e di schiavitù in cui l’umanità è immersa nell’inganno satanico, non ha possibilità di fuga senza Gesù. Altri mondi nell’universo si sono ribellati a Dio, ma nessuno è entrato in sfida con Dio e ha stretto alleanze così strette e radicali con Satana, e alleanza con Satana significa schiavitù totale nella morte non morta per l’eternità, senza via di scampo. Gesù sapeva bene che in questa terra ribelle, in sfida con Dio e alleata con Satana, non avrebbe di certo trovato accoglienza, rispetto e amore, se non da parte di pochissime persone scelte e selezionate per il loro cuore puro da ogni dubbio, ignoranza, ribellione, sfida. Gesù sapeva che i figli di questa umanità da salvare erano, tra tutti i figli del Creatore, i più ribelli e i più alleati con Satana e da loro non avrebbe ricevuto che disprezzo, derisione, sputi in faccia, umiliazioni, violenza, tortura, croce e morte. Gesù sapeva che proprio questa strada di morte e di rifiuto, vissuta con amore e compassione infinite, era l’unica strada per aprire a tutti gli uomini della terra la via della Verità contro ogni dubbio, la via della conoscenza contro ogni ignoranza, la via dell’amore contro ogni ribellione, la via della fiducia contro ogni sfida, la via dell’alleanza con Dio contro ogni alleanza con Satana, la via della liberazione contro ogni schiavitù, la via della compassione e del perdono che tutto può risvegliare e ricondurre alla vita nella Vita senza fine. Gesù sapeva e, pur nel turbamento di quello che stava per capitargli, non ha smesso un istante di amare con gentilezza e tenerezza infinite questi figli sospettosi, ribelli, avvelenati dal male e dall’inganno. Credere in Gesù, amarlo e riconoscerlo Signore e Re della vita, seguire con compassione e gioia le procedure del vangelo, non è dunque appartenere a una religione, non è una questione devozionale, ma è far parte di un progetto ultra cosmico di salvezza che non ha precedenti nella storia dei multiversi creati da Dio. In Gesù il progetto della salvezza prende forma nella meraviglia della sua persona e nella potenza della sua Parola e in lui ha il suo compimento più alto e possente, Satana lo sa. Satana sa che in Gesù il suo tempo è contato ed è finito, per questo Satana ha fretta, ha una fretta devastante perché in Gesù è iniziata l’ora del giudizio contro di lui, è iniziato il tempo in cui sarà gettato fuori dalla dimensione della vita dell’uomo. Il tempo di Satana è finito con Gesù e ora, in questa generazione, il suo tempo sta per scadere. I capi dei popoli e i potenti del mondo non lo sanno e non vorrebbero mai che accadesse, i capi delle religioni lo sanno e non vorrebbero mai che accadesse, ma Gesù sta tornando. Satana lo sa e ha fretta, fretta di compiere ovunque la morte non morta nel cuore, perché il suo tempo è scaduto. Gesù lo annuncia al mondo e, annunciandolo al mondo, lo riconferma a Satana: Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me.