Martedì 30 Gennaio 2018

Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Parola del giorno
Secondo libro di Samuèle 18,9-10.14b.21a.24-25a.30-32; 19,1-3; Salmo 85,1-6; Vangelo di Marco 5,21-43

Vangelo di Marco 5,21-43

In quel tempo, 21 essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. 22 E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi 23 e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». 24 Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
25 Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni 26 e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, 27 udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. 28 Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». 29 E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male. 30 E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?» 31 I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”» 32 Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. 33 E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. 34 Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male». 35 Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?» 36 Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!» 37 E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. 38 Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. 39 Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». 40 E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. 41 Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!» 42 E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. 43 E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

Guarire

Guarire da cosa? Dalla paura. La paura è sempre infusa nella mente dell’uomo da Satana. Dio non infonde paura, mai. Eventualmente Dio può suscitare sacro timore e meraviglia, ma mai paura. Satana usa la paura per dominare e soggiogare l’uomo in tutte le sue dimensioni. La paura è un meccanismo psichico interiore che indebolisce l’uomo, lo spinge a incatenarsi al passato e a dissolversi nella visione del futuro. La paura è infusa da Satana nell’uomo come una possibilità per affrontare la vita e gli eventi e, quando l’uomo la accetta e la vive interiormente, diventa il cibo preferito di Satana, la sua alimentazione dedicata. I demoni mangiano la paura dell’uomo e, più mangiano, più potenti diventano. La paura rende debole l’uomo fino a che lo fa ammalare nei tempi e nei modi che dipendono dell’esperienza, dalla struttura psichica e fisica di ciascuno.
La paura ha un solo potentissimo antidoto: la fede. È la fede che salva dalla paura. La fede non è professare un credo in qualche religione, non è fideismo, ma avere la certezza indeformabile che Dio è sempre con noi, ci ama e che tutto è sempre nelle sue mani e che lui tutto e sempre può compiere. I primi passi della non fede non si muovono nel dubbio sull’esistenza di Dio, ma nel sottile sospetto che, visto quello che può accadere di spiacevole nella vita, Dio non ci ami e non sia con noi. I primi passi della non fede sono i pensieri in cui s’inizia a pensare male di Dio, s’inizia a considerare Dio come il colpevole del nostro destino avverso, del dolore che proviamo, della croce che dobbiamo portare, della solitudine che stiamo sperimentando. Questo tipo di pensieri annulla la fede, annulla Dio dalla vita dell’uomo, anche se l’uomo mantiene tradizioni, ritualità, principi morali, dottrine e istituzioni religiose. La fede vera salva dalla paura e per questo la fede vera è così potente che può guarire anche dalla malattia e dal dolore. La vera fede è il cibo preferito dallo spirito e dalla mente dell’uomo, è il cibo che rende forte un uomo contro ogni nemico e difficoltà. Ecco perché Gesù invita i presenti al miracolo della risurrezione a dare subito da mangiare alla bimba, intendendo certo di darle del cibo per restituirle forze ed energie, ma intendendo anche ispirare i genitori della bimba ad aiutarla ad alimentare la sua mente e il suo cuore della vera fede, così che la paura non trovi più posto nella sua mente e nel suo cuore, indebolendo e uccidendo la sua vita.

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