Lasciateli stare!
Lasciateli stare! Non serve combattere quelli del potere, i dirigenti dei popoli, i padroni della legge e del potere. Lasciateli stare! perché credono di avere tutto il potere, in realtà non ce l’hanno affatto. Sono piante piantate su questa terra per il proprio vantaggio, interesse, convenienza a scapito dei popoli; non sono certo stati piantati dal Padre celeste e, per questo, saranno estirpati e sradicati. Lasciateli stare! perché non hanno mai cercato un solo giorno della loro vita di rendere gloria a Dio, ma solo a se stessi e alla loro vanagloria e ambizione. Non serve opporsi all’ipocrisia, all’arroganza, alla strafottenza dei potenti, non serve. Sarà la loro stessa cecità che, ponendosi orgogliosamente alla guida di altri ciechi come loro, li guiderà immancabilmente a cadere e affogare nel fosso dell’oscurità e della miseria. Lasciateli stare! perché, se non sono in grado di riconoscere quando sono stati visitati e da chi sono stati visitati nella persona di Gesù, il Re dei re, come faranno a comprendere tutto il resto della vita? Lasciateli stare! perché chi è cieco dentro, è cieco anche fuori e, pur affondando gli occhi in un cannocchiale che gli mostra e dimostra il dato empirico di un certo movimento degli astri, se questo non corrisponde alla tradizione degli antichi, è capace di gridare scandalizzato all’eresia e di condannare a morte, lasciateli stare! Lasciateli stare! dice Gesù, con il chiaro invito, a non preoccuparci per loro, né a occuparci di loro.
Gesù ci invita a occuparci completamente di annunciare, ma non di annunciare leggi, tradizioni, morali e principi di uomini, di annunciare invece le Beatitudini, per far conoscere le Beatitudini, per far vivere e incarnare le Beatitudini che sono le procedure di Gesù, piantate nel vangelo e nel cuore degli amanti figli dal Padre celeste.
Lasciateli stare! dice Gesù, perché non sono piante piantate su questa terra dal Padre celeste, ma da un altro contadino che è il nemico del Padre celeste, e per loro c’è solo il fosso, l’oscuro fosso del nulla senza amore.