Sospiro - Una persona sta...

Sospiro

Una persona sta affondando nelle sabbie mobili. Ormai è sotto quasi fino al mento e il fango le sta riempiendo la bocca. Arrivano i soccorsi. Il soccorritore lancia una fune, e con un lancio perfetto la fune arriva giusta a un centimetro dalla bocca dello sfortunato che sta affondando. Basterebbe afferrare con i denti la cima della fune per essere portato in salvo. Ma colui che sta affondando non si cura della fune. È evidente che gli basterebbe un gesto semplicissimo e sicuro per salvarsi, addentando cioè la cima, ma niente, non addenta la fune, inizia invece a gridare che vuole un segno, un segno che gli dia la prova che colui che lo sta salvando sia veramente lì per salvarlo. Cosa dire? Cosa fare?
Perfino il dolcissimo Gesù, davanti a questa generazione che, sull’orlo dell’abisso, ancora discute e gli chiede prove e segni, perfino il dolcissimo Gesù non riesce a trattenere un muto e desolato sospiro e, girandosi dall’altra parte, compie un gesto che toglie il fiato e fa tremare gli abissi dell’universo: Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.

Noi siamo poveri, Signore,
infangati, oppressi da molte cose,
lenti nella strada dell’amore,
quasi soffocati dall’inganno e dalla paura,
ma salvaci, Signore.
Salvaci, Signore,
noi non ti chiediamo segni,
non ti facciamo interrogatori,
non ti chiediamo prove,
portaci in salvo sull’altra riva, Signore.
Ti imploriamo con tutte le forze,
non andare all’altra riva senza di noi.
Amen

Vangelo di Marco 8,11-13

In quel tempo, 11 vennero i farisei e si misero a discutere con lui, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova.
12
Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno».
13
Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.