Servire - Chi serve l’amore...

Servire

Chi serve l’amore non sarà schiavo del possesso.
Chi serve la fede vera non sarà schiavo della paura.
Chi serve l’intelligenza, che è leggere la vita e non scriverla,
non sarà schiavo dell’ignoranza.
Chi serve il presente non sarà schiavo del passato e del futuro.
Chi serve l’umiltà non sarà schiavo del pensare male di Dio.
Chi serve il nome di Dio non sarà schiavo della presunzione e dell’arroganza.
Chi serve il perdono non sarà schiavo del rancore e della rabbia.
Chi serve la gratuità non sarà schiavo dell’avidità.
Chi serve la gratitudine non sarà schiavo della tristezza.
Chi serve la preghiera non sarà schiavo della stupidità.
Chi serve la misericordia non sarà schiavo del sacrificio e della legge. 
Chi serve la compassione non sarà schiavo dell’ira e della violenza.

Chi serve la paura sarà schiavizzato dal potere.
Chi serve la rabbia e il rancore sarà schiavo della malattia
Chi serve i cordoni ombelicali sarà schiavo del fallimento.
Chi serve l’approvazione dell’uomo sarà schiavo dell’ambizione.
Chi serve la vanità sarà schiavo della competizione.
Chi serve l’invidia sarà schiavo dell’aggressività.
Chi serve la sfiducia in se stessi sarà schiavo di un incomprimibile senso di ingiustizia.
Chi serve l’ignoranza sarà schiavo dell’infelicità.
Chi serve il passato sarà schiavo dei sensi di colpa.
Chi serve il futuro sarà schiavo dell’agitazione e dell’ansia.
Chi serve i poteri umani sarà schiavo dell’ingiustizia.
Chi serve il denaro sarà schiavo della fame.
Chi serve il Maligno sarà schiavo della morte, per sempre.
 

Vangelo di Matteo 9,9-13

In quel tempo, 9 mentre andava via, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
10 Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. 11 Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?»
12 Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. 13 Andate a imparare che cosa vuol dire: Misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».