Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Mercoledì 21 Ottobre 2020

29a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Lettera agli Efesìni 3,2-12; Salmo: Isaìa 12,2-6; Vangelo di Luca 12,39-48

Salmo: Isaia 12,2-6

Attingerete acqua con gioia alle sorgenti della salvezza.

2 Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.

3 Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
4 Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.

5 Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
6 Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.

Vangelo di Luca 12,39-48

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «39 Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. 40 Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
41 Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?»
42 Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? 43 Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. 44 Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
45 Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire” e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, 46 il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
47 Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; 48 quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».

A portata di mano

Letteralmente: anche voi siate pronti [greco: ètoimos], perché a quale ora non pensate [greco: dokèite] il Figlio dell’uomo viene. In realtà “essere pronti” non traduce completamente tutta la potenza dell’intenzione del testo evangelico. L’aggettivo ètoimos, “pronto, preparato, alla portata, effettuabile; facile, agevole, disposto”, più letteralmente significa “essere a portata di mano in modo agevole”, dall’accadico etum, “vicino”, e dal fenicio et, “a fianco, presso, vicino”. Gesù non chiede ai suoi figli di essere pronti per la sua venuta, ma chiede di essere a portata di mano agevolmente. È diverso, completamente diverso. Innegabile il senso di tensione e di ansia, di mistero e di preoccupazione che il termine siate pronti porta con sé, aggiunto poi al fatto che Gesù esemplifica la sua venuta con quella di un ladro. In verità il testo non sottolinea la misteriosa imprevedibilità del momento dell’incontro con il Figlio dell’uomo con l’umanità, ma il fatto che è indispensabile che in quel giorno i figli di Dio siano pronti, anzi no, come dice letteralmente il testo, siano agevolmente a portata di mano, agevolmente a portata di mano del Figlio dell’uomo, della sua divina volontà. Secondo il vangelo, essere figli di Dio e figli del suo regno significa essere agevolmente a portata di mano, a portata della sua mano su questa terra, per realizzare il suo volere e il suo progetto dovunque la vita ci chiami a vivere. Quando perdoniamo ai fratelli i torti e le ferite che ci hanno inferto, siamo a portata di mano di Dio, quando non perdoniamo, siamo a portata di mano di Satana. Quando siamo grati, umili, sorridenti e pieni di compassione siamo a portata di mano di Dio, quando siamo arroganti, duri di cuore, giudici indagatori e tristi, siamo a portata di mano di Satana. Quando lavoriamo per il vero benessere di tutti, siamo a portata di mano di Dio, quando lavoriamo solo per il nostro tornaconto, per alimentare il nostro ego e proteggere i nostri vantaggi, siamo a portata di mano di Satana.
Essere agevolmente a portata di mano di Dio è una scelta, una scelta che cambia tutta la vita dalle radici e ha il potere di predisporre in modo splendido l’uomo all’incontro con il Figlio dell’uomo, con Gesù. Se nei giorni dell’incontro saremo a portata della sua mano, la sua mano ci accarezzerà e ci solleverà fino al suo cuore, altrimenti non sarà agevole per noi afferrare la sua divina mano. Sembra incredibile ma i pianeti e le galassie, il sole e le stelle, pur nelle loro sconfinate dimensioni, sono sempre, perfettamente e agevolmente a portata di mano di Dio e del suo volere più dei piccoli cuori degli uomini.