Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Sabato 26 Settembre 2020

25a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Qoèlet 11,9 - 12,8; Salmo 89,3-6.12-14.17; Vangelo di Luca 9,43b-45

Salmo 89,3-6.12-14.17

Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.

3 Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
4
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.

5 Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l’erba che germoglia;
6
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca.

12 Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.
13
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!

14 Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
17
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
l’opera delle nostre mani rendi salda.

Vangelo di Luca 9,43b-45

In quel giorno, 43b mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: 44 «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini».
45
Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.

Il Consegnato

Dio Padre ha consegnato Gesù, il suo Figlio amatissimo al grembo di Maria. Maria, in tutta la sua dolcezza e grazia, l’ha consegnato alla terra, all’umanità. Gesù stesso, in parole e opere, miracoli e guarigioni, si è tutto e completamente consegnato al cuore dell’uomo, per amore e per la gioia di tutti. Con la forza di Gesù Risorto e dello Spirito Paraclito, il compito della comunità dei credenti in Gesù è ora di consegnare al cuore e alla mente di questa generazione la stupefacente bellezza della conoscenza di Gesù, del regno di Dio e delle procedure evangeliche per il vero benessere e per la felicità di tutti gli uomini. Gesù è il Consegnato dell’Amore per amore degli amati. E gli amati figli come hanno risposto al Consegnato? Hanno risposto consegnandolo, consegnandolo ancora una volta. Il vangelo dice che Gesù, nonostante quello che ha detto e ha fatto, nell’amore e per l’amore, nel bene e per il bene, è stato consegnato nelle mani degli uomini, espressione che significa che è stato consegnato alla loro stupidità e violenza, perché ne facessero quello che volevano.
In quanti modi il Figlio dell’Uomo continua a essere consegnato nelle mani violente dell’uomo? Ogni volta che un uomo rimane nell’ignoranza, nella paura e nella solitudine Gesù è consegnato nelle mani degli uomini. Ogni volta che un uomo non può sfamare né dissetare sé e i suoi figli, per l’ingordigia incontenibile di altri uomini, e vive di stenti, senza un tetto, nella miseria e nell’inedia, Gesù è consegnato nelle mani degli uomini.  Ogni volta che la forza è il diritto, e che la legge è scritta dai potenti, per difendere gli interessi e i vantaggi dei forti, Gesù è consegnato nelle mani degli uomini. Ogni volta che un popolo più debole diventa schiavo di un altro più forte, e la giustizia è solo una suggestione sulla bocca dei potenti e sulle carte dei diritti, Gesù è consegnato nelle mani degli uomini. Ogni volta che la terra, l’acqua, l’aria, le foreste, gli oceani vengono aggrediti brutalmente senza equilibrio e saggezza, per essere sfruttati ignobilmente per l’appetito degli squali umani, Gesù è consegnato nelle mani degli uomini. Ogni volta che Gesù non è consegnato al cuore degli uomini, per la loro sapienza e felicità, Gesù è matematicamente e inevitabilmente consegnato nelle mani degli uomini. In quanti modi accadrà questo? In infiniti e incalcolabili modi, tutti i giorni di questa nostra perversa generazione. E per quanto tempo? Fino al giorno in cui il Consegnato, che è Via, Verità, Vita, tornerà. Tornerà su questa terra, non più come l’umile Agnello di Dio, il docile Consegnato, ma come colui che, Signore del cielo, ha il potere di consegnare questa misera e superba generazione nelle mani delle forze della vita. Consegnerà questa generazione alle potenze della terra, dell’acqua, del fuoco, delle foreste, dei venti, degli oceani, perché sia la vita stessa, la terra stessa, il cosmo stesso a purificare il marcio di tanta stupidità e violenza. Chi ha occhi cerchi di vedere, chi ha orecchi cerchi di capire.
I ricchi e i potenti della terra, che pensano di avere il controllo di ogni cosa, non hanno ancora compreso, nella loro arrogante e sciocca superbia, che la loro tracotante violenza, mentre riempie le loro tasche, aumenta a dismisura il grido dei poveri, e il grido dei poveri accelera il ritorno del Consegnato. Sia i potenti nella loro arroganza sia il grido dei poveri nella loro solitudine, senza saperlo, stanno accelerando e invocando il ritorno del Consegnato. La terra e le stelle lo sanno. Anche l’astro re, il sole, nella sua potenza e nel suo splendore si sta preparando al suo passaggio e al suo incontro.