Vuoi che andiamo a raccogliere la zizzania? No, risponde Gesù, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Dobbiamo combattere il male? No, risponde Gesù, non è compito degli uomini estirpare il male, Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli per questo compito. Dobbiamo sradicare l’errore e coloro che sbagliano? No, risponde Gesù. Dobbiamo estirpare gli uomini che fanno il male? No, risponde Gesù. Assolutamente no. Non si spegne il fuoco con il fuoco. Non si asciuga l’acqua con l’acqua. Non si può vincere il male con altro male. Questo è il modo in cui il male si moltiplica a dismisura e sta soffocando tutta la vita dell’uomo. Ma, al di sopra di qualsiasi altra riflessione umana, le parole di Gesù sono chiarissime: estirpare il male non è un compito affidato agli uomini, non è una loro responsabilità e chi se la assume lo fa mettendosi al posto di Dio e del suo preciso volere.
Gesù è chiarissimo, inequivocabile. Ogni energia, pensiero, azione dedicati a estirpare, a cancellare, a vincere, a combattere il male, è energia, pensiero, azione dedicati al male, e non fanno altro che rinforzare, rigenerare, espandere, moltiplicare il male. Gesù non chiede mai ai suoi discepoli di combattere il male, di estirpare l’errore, mai. Gesù chiede ai suoi di mettere tutto il cuore e la forza dell’anima per fare il bene, per moltiplicare i semi dell’amore, per moltiplicare i frutti della giustizia, del perdono, della condivisione, della pace attraverso la realizzazione delle Beatitudini e delle procedure evangeliche.
Questo è il compito che Gesù affida agli uomini: dedicarsi a seminare il bene e non a estirpare il male.