Gesù ci offre e rivela le procedure divine, le istruzioni per l’uso dell’esistenza su questa terra, un’esistenza regale, nobile, secondo le leggi del Regno dei cieli e dell’amore, un’esistenza con un grado di evoluzione per noi ora inimmaginabile. Il vangelo non è una nuova morale, non ci è stato donato per fondare una nuova religione, è invece il manuale delle istruzioni per il funzionamento dell’uomo, in tutte le sue dimensioni e della vita stessa. Manuale che Dio stesso aveva divinamente e ovviamente scritto prima di tutto nel cuore di ciascuno dei suoi figli ma che, nel momento in cui il cuore dell’uomo si è lasciato indurire e ingannare dal Maligno, nessuno degli uomini è più riuscito a leggere dentro di sé e a mettere in pratica. Il testo descrive questo immane processo di oscuramento mentale e spirituale con parole potenti e sferzanti, letteralmente: si è ingrassato infatti il cuore di questo popolo, e con gli orecchi ascoltarono gravosamente e serrarono i loro occhi, per non vedere con gli occhi e non ascoltare con gli orecchi, per non comprendere col cuore e non ritornare a me e io li risani.
Il testo così descrive la condizione, lo stato del cuore e della mente dell’uomo. È ovvio che, in queste condizioni, l’uomo non è più in grado di ascoltare, decifrare, interpretare le istruzioni per l’uso che Dio Padre aveva seminato nel cuore di ciascuno dei suoi figli. A questo punto le parole di Gesù non sono solo un annuncio, una proposta di catechesi, ma un’inevitabile, ultima, straordinaria occasione per l’umanità per risorgere dalla sua ignoranza e tristezza, dalla sua ignoranza e necrotica percezione della vita e della morte.
Le parole del vangelo sono semi di luce seminati sul terreno dell’umanità.
Gesù descrive perfino il tipo di accoglienza possibile di questi semi e il tipo di frutto che potranno portare nel cuore di ciascuno.
Terreno strada. Le procedure vengono ascoltate ma non comprese nella loro importanza, questo rende possibile e facile il furto dei semi nel cuore e nella mente degli uomini da parte dei demoni, gli operai del Maligno. L’ignoranza e la non comprensione corretta del testo del vangelo e della persona di Gesù sono il primo ostacolo per un buon frutto.
Terreno sassoso. Le procedure evangeliche vengono ascoltate e accolte subito con gioia ed entusiasmo. Si ascolta con profonda suggestione la procedura del perdono senza limiti, del non-possesso liberante, della gratitudine al di sopra di ogni cosa, ma queste istruzioni non si trasformano in scelte di vita e costante allenamento nella pratica quotidiana per risolvere i problemi e trovare soluzioni per la vita. Qualche persecuzione e limitazione dei vantaggi umani, a causa delle procedure, fanno il resto. L’incostanza e il non lasciare che il seme metta radici nelle scelte di ogni giorno sono il secondo ostacolo per un buon frutto.
Terreno rovi. Le preoccupazione del mondo e della vita di ogni giorno invece che essere motivo di sperimentazione di nuove strategie e soluzioni attraverso le procedure, ne diventano la tomba. La seduzione della ricchezza, il possesso, gli attaccamenti fanno il resto. La preoccupazione, l’ambizione, la sicurezza economica, sono il terzo ostacolo per portare buon frutto.
Terreno buono. È colui che ascolta le procedure e le comprende, ne comprende l’assoluta funzionalità ed efficacia, luminosità e bellezza. Comprende quanto possono essere indispensabili per una vita felice, sana, armoniosa e nel vero benessere e le sceglie come centro della sua vita.
Questo è il cuore di colui che darà frutto per sé e per gli altri, il cento, il sessanta, il trenta per uno.