Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Mercoledì 8 Luglio 2020

14a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Osèa 10,1-3.7.8.12; 42,5-7a.17-24a; Salmo 104,2-7; Vangelo di Matteo 10,1-7

Salmo 104,2-7

Ricercate sempre il volto del Signore.

Cantate al Signore, 2 a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.
3 Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.

4 Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
5 Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.

6 Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
7 È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.

Vangelo di Matteo 10,1-7

In quel tempo, 1 chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
2
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello; 3 Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; 4 Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
5
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; 6 rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. 7 Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino».

Strada facendo

Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. Secondo i testi evangelici non c’è dubbio, il potere di guarire da ogni malattia e infermità è prerogativa imprescindibile del modello di evangelizzazione di Gesù, e Gesù offre ai suoi discepoli questo potere come il primo dei doni spirituali per il bene della proposta evangelica e per il bene della gente. Gesù lega inscindibilmente l’annuncio all’umanità che il Regno dei cieli è vicino, che il Regno dell’amore come Dio lo desidera per noi, secondo le procedure del vangelo, è vicino, è possibile già ora, in questo momento, su questa terra, al potere divino di guarire malattie e infermità.
È lampante che Gesù, con il potere di guarire, non offre agli apostoli una possibilità aggiunta, ma la prerogativa sostanziale dell’evangelizzazione e della catechesi della chiesa. Gesù non offre solo un dono, un potere, ma la sostanza identificativa inderogabile della chiesa e della proposta divina al mondo. Guarire ogni malattia e infermità non è una suggestiva proposta che Gesù fa ai suoi discepoli, ma è un’indicazione imperativa, irrinunciabile, indispensabile, non scindibile dall’evangelizzazione stessa e dalla liturgia, dal celebrare della comunità. Il processo di liberazione, voluto da Gesù, inizia dal dono ai suoi di poter guarire le malattie e le disarmonie di tutte le persone, potere che Gesù stesso ha sempre esercitato per il bene del suo popolo lungo il suo cammino terreno.
Strada facendo, questo potere, questo compito della chiesa, che deriva dall’autorità stessa della Parola di Gesù, questo compito imperativo dei discepoli di Gesù, a favore dell’umanità, si è spento, si è perso, è stato dimenticato, tralasciato. Strada facendo, annunciare il vangelo è stato separato dal guarire, dalla capacità di guarire gli uomini da malattie e infermità.
Strada facendo, si è passati dal considerare questo, che era il primo dei poteri, la prerogativa più autorevole dei compiti costituiti da Gesù stesso a servizio dell’umanità, potere inscindibile dall’evangelizzazione, al quasi totale silenzio oltre che all’incapacità, all’impotenza e all’impossibilità di praticarlo, fino all’assoluta scissione tra questo potere divino e l’evangelizzazione, la liturgia, la vita di fede.
Anzi, strada facendo, la malattia e l’infermità sono divenute nella cultura religiosa sinonimo di volontà di Dio, di predilezione divina, la croce divina da accettare per il bene dell’umanità e per la purificazione della propria anima.
Perché Gesù, per tre anni su questa terra, quasi giorno e notte è passato per paesi e città, guarendo decine di migliaia di ammalati e infermi di ogni tipo? Perché avrebbe dato come primo potere ai suoi di guarire i malati? Perché avrebbe legato così inscindibilmente questo divino potere taumaturgico all’evangelizzazione e alla vita della chiesa, se la malattia e l’infermità fossero volontà di Dio e facessero parte del nostro destino di liberazione?
Strada facendo, si è perso il potere di guarire, si è invertito il senso della malattia. Strada facendo, qualsiasi interesse per questo dono divino, qualsiasi sensibilità per questo servizio, qualsiasi risveglio di questo potere divino di guarire le malattie dei figli di Dio, è diventato sinonimo d’impostura, truffa, eresia antievangelica, motivo di ridicolo, scandalo, persecuzione, denigrante allontanamento dalla chiesa.
Strada facendo, se ne è fatta di strada lontani dalla strada.
Ma cosa è successo strada facendo? Cosa è successo, tanto da perdere questo dono così potente, questo servizio così utile e vitale per l’umanità, così legato all’evangelizzazione e alla vita della chiesa?
È successo che lo strada facendo di Gesù si è trasformato nel facendo strada dell’uomo. Lo strada facendo evangelico, sinonimo di libertà, indipendenza, semplicità, universalità, povertà si è trasformato nel fare strada. Il vangelo, che era nato per attraversare tutte le strade del mondo e riempire tutti i cuori di amore e le menti di sapienza, è diventato motivo per fare strada, per raggiungere potere, successo, denaro, coltivare vantaggi personali, creare gerarchie e sottomissioni. Strada facendo l’ambizione ha trasformato il vangelo in fare strada. Il primo dei poteri spirituali, il potere di guarire gli ammalati e di cacciare gli spiriti impuri, si è spento, è stato dimenticato e l’evangelizzazione si è indebolita, ha perso il suo sale e la sua luce, mentre al suo posto si sono ritenuti più funzionali alla chiesa e all’evangelizzazione altri poteri e altri doni. Strada facendo l’ambizione ha trasformato il vangelo in fare strada. Se la chiesa non rinnega gli altri poteri, sarà rinnegata dagli uomini.
L’amore di Dio è tale che se la chiesa, i discepoli di Gesù, in questo istante, rinnegassero il fare strada e ogni forma di ambizione, tutto potrebbe ripartire nella luce folgorante del vangelo.