Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Giovedì 16 Aprile 2020

Fra l’ottava di Pasqua

Parola del giorno
Atti degli Apostoli 3,11-26; Salmo 8,2ab.5-9; Vangelo di Luca 24,35-48

Salmo 8,2ab.5-9

O Signore, Signore nostro, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.

2 O Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
5 Che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?

6 Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
7 Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi.

8 Tutte le greggi e gli armenti
e anche le bestie della campagna,
9 gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
ogni essere che percorre le vie dei mari.

Vangelo di Luca 24,35-48

In quel tempo, i due discepoli che erano tornati da Èmmaus 35 narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
36
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!» 37 Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. 38 Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? 39 Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». 40 Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. 41 Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?» 42 Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43 egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
44 Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi».
45
Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture 46 e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, 47 e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48 Di questo voi siete testimoni».

Sproporzione

I discepoli, chiusi nel cenacolo, discutono animatamente tra loro dei fatti accaduti, e non sono affatto spaventati dalle sciocchezze illogiche che dicono, non sono dubbiosi per nulla dei loro ragionamenti vaneggianti, frutto di una totale mancanza di fede e di fiducia in Gesù. I discepoli non sono impressionati dalla stupidità dei loro discorsi negativi e tristi, non sono stupiti della rabbia demolitrice del loro cuore che non ha accettato l’ingloriosa croce del Maestro. Ma quando arriva Gesù e si mostra loro in tutto il suo dolce affetto, li abbraccia e parla loro in totale pace e tranquillità, allora sì si spaventano a morte, si stupiscono, lo credono un fantasma, sono pieni di dubbi. Quando arriva Gesù allora sì diventano esigenti investigatori, acute menti speculative, diligenti indagatori, inamovibili inquisitori, imparziali esaminatori.
Nei parlamenti, in borsa, nella cultura, sulle strade, nella moda, nello sport, nelle amministrazioni, nella giustizia si è accondiscendenti fino alla stupidità, fino all’assurdo, ma dentro le pagine del vangelo e dentro le mura del cenacolo, davanti a Gesù, siamo indagatori implacabili, esigenti fino alla paranoia, alla mancanza di rispetto. È una sproporzione illogica e sospettosa.
Gesù per fortuna conosce perfettamente il motivo di questa sproporzione: è l’ignoranza che semina stupidità. Gesù propone immediatamente la sua terapia, il suo antidoto: Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture. Aprire la mente dell’uomo alla comprensione della Scrittura, delle procedure divine, per vivere la vita e le scelte di ogni giorno, è l’antidoto all’ignoranza e alla stupidità.