Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Giovedì 19 Settembre 2019

24a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Prima lettera a Timòteo 4,12-16; Salmo 110,7-10; Vangelo di Luca 7,36-50

Salmo 110,7-10

Grandi sono le opere del Signore.

7 Le opere delle sue mani sono verità e diritto,
stabili sono tutti i suoi comandi,
8
immutabili nei secoli, per sempre,
da eseguire con verità e rettitudine.

9 Mandò a liberare il suo popolo,
stabilì la sua alleanza per sempre.
Santo e terribile è il suo nome.

10 Principio della sapienza è il timore del Signore:
rende saggio chi ne esegue i precetti.
La lode del Signore rimane per sempre.

Vangelo di Luca 7,36-50

In quel tempo, 6 uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. 37 Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; 38 stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. 39 Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!» 40 Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». 41 «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. 42 Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?» 43 Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». 44 E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 45 Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. 46 Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. 47 Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».
48
Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». 49 Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?» 50 Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!»

Piedi suoi

Lì, presso i suoi piedi, lei sta imparando, sta imparando dentro cosa significhi essere perdonata, sentirsi perdonata, ricollegata all’unità divina, percepirsi amata da un amante che non pone condizioni, non chiede contropartita, non misura per meriti e demeriti. Lì, presso i suoi piedi, lei sta imparando dentro a conoscere e a sentire la differenza tra infelicità e felicità, tra tormento e pace, tra tensione e abbandono. Lì, presso i suoi piedi, lei sta imparando dentro che le più grandi umiliazioni vengono proprio da se stessi, dalle proprie scelte e azioni e che non c’è intelligenza nel cercarne altrove l’origine. Lì, presso i suoi piedi, lei sta imparando dentro che Lui si fa stringere teneramente i piedi ma in verità è Lui che afferra con forza sua figlia, perché non scivoli nell’abisso dell’oscurità. Lì, presso i suoi piedi, lei sta imparando dentro che Lui non può essere oggetto di curiosità, e l’amore per Lui non si può nutrire di sole e continue spiegazioni e discussioni. Lì, presso i suoi piedi, lei sta imparando dentro la purezza, la bellezza, l’ampiezza della stima, della fiducia, dell’amore che Lui prova per tutti i suoi figli e le sue figlie. Lì, presso i suoi piedi, lei sta imparando dentro a chiedere perdono e a lavare il cuore con lacrime che implorano dolcemente misericordia, compassione, senza pressione e pretesa. Lì, presso i suoi piedi, lei sta imparando a gustare la gratitudine impronunciabile, la gioia indescrivibile, la festa inesprimibile che diventa olio profumato versato, fragranza inafferrabile e inarrestabile dell’amore che si allarga, canta, benedice, risplende, si espande senza confini. Lì, presso i suoi piedi, lei sta imparando dentro a contemplare l’Amato, a contemplare l’Amante, a contemplare l’Amore, senza rifugiarsi nella pace sepolcrale degli automatismi di gesti devozionali cristallizzati, di parole svuotate e convenzionali, di atteggiamenti di circostanza. Lì, presso i suoi piedi, lei sta imparando dentro a conoscere Lui, senza appoggiarsi a onerose spiegazioni su di Lui, a comprendere Lui senza affidarsi a sottili argomentazioni su di Lui, a sentire Lui senza confidare in imponenti parole su di Lui. Lì, presso i suoi piedi, lei sta imparando dentro a non rassegnarsi mai alla separazione, alla separazione da Lui e dai fratelli, a non arrestarsi mai sulla via che conduce all’unità con Lui e con i fratelli, a non smettere mai di rialzarsi da errori e peccati, ricominciando da lì, dal punto più basso ed elevato per ripartire: i piedi, i suoi piedi.
Lì, presso i suoi piedi, l’umanità, donna peccatrice, abbraccerà la sua evoluzione e la sua liberazione.