Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me”. Gesù conferma quanto detto da Isaia, cioè che è possibile onorare, riverire, venerare, celebrare, esaltare, incensare, ossequiare Dio con le parole, con le argomentazioni, con i ragionamenti, con il culto, e nello stesso tempo essere da lui completamente sconnessi. Secondo il lessico evangelico questa è l’ipocrisia. Gesù la definisce così: Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini. Letteralmente: avendo abbandonato [greco: afìemi] la procedura di Dio, afferrate con forza [greco: kratèo] la trasmissione [greco: paradòsis] degli uomini.
Per descrivere l’azione dell’ipocrita nei riguardi delle procedure di Dio, Gesù utilizza il verbo afìemi, che significa “cessare, lasciare una posizione particolare; respingere; allontanarsi da, con l’implicazione di separazione; spazzare via, cancellare, smettere di fare qualcosa, nel senso di cessazione totale”. Per descrivere invece come l’ipocrita si rapporta con le procedure-tradizioni dell’uomo, Gesù usa il verbo kratèo, verbo denominativo da kratòs, “forza, vigore, potenza, dominio, potere”, che significa “sono forte, ho potere, regno, domino; mi affermo, m’impongo, prevalgo; afferro, tengo, trattengo, non lascio; mi impadronisco, mi impossesso”.
L’ipocrita si scollega dalle indicazioni divine e afferra con forza le indicazioni provenienti dall’uomo. L’ipocrita è colui che, da una parte, cessa in modo definitivo di collegarsi alla conoscenza che Dio ha ispirato all’umanità per il benessere dell’uomo, e, dall’altra, compie un atto di forza elevatissimo per collegarsi unicamente alle conoscenze umane e per favorirne la trasmissione. L’ipocrita si disconnette completamente dalla luce radiosa della sapienza divina, dall’evidenza della realtà e usa tutte le sue forze per connettersi e propagare i lumini delle convinzioni e delle convenzioni umane e negare l’evidenza. L’ipocrita si scollega totalmente dalle procedure della vita e compie un vero atto di forza per collegare se stesso alle filosofie, alle ideologie umane. L’ipocrita si dissocia dalle procedure di Dio, dell’amore, della pace, per afferrare con forza le procedure dell’interesse, dell’avidità, del potere. L’ipocrita abbandona il volere di Dio e con tutte le forze si attacca al volere degli uomini. L’ipocrita, pur riempiendosi la bocca del nome di Dio, annulla la Parola di Dio, usando tutte le forze per coprire la potenza e la sapienza della Parola di Dio con l’oscuro mantello delle tradizioni, delle consuetudini, delle usanze, delle abitudini, delle credenze, delle superstizioni, dei costumi umani.
L’ipocrita non ama Dio e non ama l’uomo, non ama la vita e nemmeno se stesso, l’ipocrita ama solo e unicamente la trasmissione dell’ignoranza e della paura, perché ignoranza e paura consentono al potere di mantenere il dominio sull’umanità. L’ipocrisia è una delle serve più prestanti e fedeli del potere umano, perché riesce a svuotare di ogni proprietà e ricchezza l’intelligenza umana, per riempirla di indignazione e fanatismo. Il sistema dell’ipocrisia è il sistema più professionale e accademico di Satana, per allontanare l’uomo da Dio e Dio dall’uomo.