Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Mercoledì 6 Febbraio 2019

4a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Lettera agli Ebrei 12,4-7.11-15; Salmo 102,1-2.13-14.17-18a; Vangelo di Marco 6,1-6

Salmo 102,1-2.13-14.17-18a

L’amore del Signore è da sempre.

1 Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
2 Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

13 Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono,
14 perché egli sa bene di che siamo plasmati,
ricorda che noi siamo polvere.

17 Ma l’amore del Signore è da sempre,
per sempre su quelli che lo temono,
e la sua giustizia per i figli dei figli,
18 per quelli che custodiscono la sua alleanza.

Vangelo di Marco 6,1-6

In quel tempo, 1 Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. 2 Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? 3 Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?» Ed era per loro motivo di scandalo.
4
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». 5 E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. 6 E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

Scandalo

Niente combatte così ferocemente l’evidenza come l’arroganza.
Niente dubita così tanto della sapienza come il pregiudizio.
Arroganza e pregiudizio rendono gli aguzzini sempre più spietati
e le vittime sempre più divise tra loro, deboli e inerti.

Niente è così saldo sulle proprie certezze come il disprezzo.
Nessuno si oppone così tenacemente all’intelligenza come la sete di potere.
Disprezzo e sete di potere generano potenti sempre più sordi alle grida dei popoli
e generano popoli sempre più ciechi nel riconoscere e capire
qual è la mano che li bastona così ferocemente.

Niente replica così in continuazione contro la vita come la stupidità.
Nessuno reagisce così violentemente contro la conoscenza come l’idiozia.
Stupidità e idiozia rendono i ricchi sempre più ricchi e avidi
e i poveri sempre più sottomessi e disperati.

Niente replica così senza sosta contro lo Spirito come la superbia.
Nessuno controbatte così potentemente alla fede come l’incredulità.
Superbia e incredulità generano nei potenti il delirio di onnipotenza
e nei poveri il pensare male di Dio e la paura di Dio.

L’incredulità dell’uomo fa sì che l’uomo si scandalizzi di Gesù e dunque di Dio.
Ma l’uomo che si scandalizza di Dio come potrà non scandalizzarsi
di se stesso e della vita? L’uomo che si scandalizza di Dio
come potrà evolversi e ritrovare la propria felicità?

Gesù non è stato ucciso dalla croce ma è stato ucciso
dall’arroganza, dal pregiudizio, dal disprezzo,
dalla sete di potere, dalla stupidità, dall’idiozia,
dalla superbia, dall’incredulità dell’uomo.