Niente combatte così ferocemente l’evidenza come l’arroganza.
Niente dubita così tanto della sapienza come il pregiudizio.
Arroganza e pregiudizio rendono gli aguzzini sempre più spietati
e le vittime sempre più divise tra loro, deboli e inerti.
Niente è così saldo sulle proprie certezze come il disprezzo.
Nessuno si oppone così tenacemente all’intelligenza come la sete di potere.
Disprezzo e sete di potere generano potenti sempre più sordi alle grida dei popoli
e generano popoli sempre più ciechi nel riconoscere e capire
qual è la mano che li bastona così ferocemente.
Niente replica così in continuazione contro la vita come la stupidità.
Nessuno reagisce così violentemente contro la conoscenza come l’idiozia.
Stupidità e idiozia rendono i ricchi sempre più ricchi e avidi
e i poveri sempre più sottomessi e disperati.
Niente replica così senza sosta contro lo Spirito come la superbia.
Nessuno controbatte così potentemente alla fede come l’incredulità.
Superbia e incredulità generano nei potenti il delirio di onnipotenza
e nei poveri il pensare male di Dio e la paura di Dio.
L’incredulità dell’uomo fa sì che l’uomo si scandalizzi di Gesù e dunque di Dio.
Ma l’uomo che si scandalizza di Dio come potrà non scandalizzarsi
di se stesso e della vita? L’uomo che si scandalizza di Dio
come potrà evolversi e ritrovare la propria felicità?
Gesù non è stato ucciso dalla croce ma è stato ucciso
dall’arroganza, dal pregiudizio, dal disprezzo,
dalla sete di potere, dalla stupidità, dall’idiozia,
dalla superbia, dall’incredulità dell’uomo.