Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Giovedì 24 Gennaio 2019

2a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Lettera agli Ebrei 7,25-8,6; Salmo 39,7-10.17; Vangelo di Marco 3,7-12

Salmo 39,7-10.17

Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.

7 Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
8
Allora ho detto: «Ecco, io vengo».

«Nel rotolo del libro su di me è scritto
9
di fare la tua volontà:
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge è nel mio intimo».

10 Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai.

17 Esultino e gioiscano in te
quelli che ti cercano;
dicano sempre: «Il Signore è grande!»
quelli che amano la tua salvezza.

Vangelo di Marco 3,7-12

In quel tempo, 7 Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea 8 e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui.
9
Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. 10 Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.
11
Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!» 12 Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.

Ai piedi

Ai piedi dell’invidia per gridare come ingiustamente siamo stati trattati,
in verità, per far sentire tutti gli altri, Dio compreso, ingiusti e cattivi.
Ai piedi del giudizio per dimostrare di avere ragione e avere l’appoggio degli altri,
in verità, per far sentire gli altri in torto, e togliere loro il consenso.
Ai piedi dell’ambizione per essere ciò che gli altri non sono,
in verità, per impedire agli altri di essere quello che potrebbero essere.
Ai piedi del passato per ripetersi come sarebbero dovute andare le cose,
ai piedi del futuro per ripetersi come dovrebbero andare le cose,
in verità, per pensare male di Dio, della vita, di se stessi e degli altri, e per non vivere il presente.
Ai piedi della competizione per avere successo e gratificazione,
in verità, per togliere successo e gratificazione agli altri.
Ai piedi della gara per avere l’elogio e il primo posto,
in verità, per togliere elogio e primo posto agli altri.
Ai piedi dell’avidità per avere la soddisfazione di avere tutto,
in verità, per avere la soddisfazione di togliere tutto agli altri.
Ai piedi del possesso per avere spazio dentro gli altri,
in verità, per togliere spazio agli altri e assoggettarli a noi.
Ai piedi della sete di dominio per avere potere,
in verità, per togliere potere agli altri.
Ai piedi delle aspettative altrui per avere legittimazione dagli altri,
in verità, per assicurarsi l’eredità dello spazio altrui.
Ai piedi della ricchezza perché nulla manchi,
in verità, perché manchi ogni cosa agli altri.
Ai piedi del lusso per avere il riconoscimento e lo sguardo degli altri,
in verità, per distogliere il riconoscimento e lo sguardo degli altri dagli altri.
Ai piedi della morale e della legge per ottenere l’omologazione degli altri,
in verità, per togliere loro il premio e la ricompensa.
Ai piedi della reputazione per ottenere l’approvazione, l’apprezzamento degli altri,
in verità, per togliere agli altri l’approvazione, l’apprezzamento da parte degli altri.
Ai piedi della prepotenza per ottenere tutto senza chiedere,
in verità, per togliere agli altri la possibilità di dissentire.
Ai piedi della violenza per sentirsi forti e onnipotenti,
in verità, per far sentire gli altri deboli e inermi.
Ai piedi della rabbia per far comprendere la gravità della ferita ricevuta,
in verità, per far sentire gli altri insensibili, incapaci di capire e comprendere.
Ai piedi dell’egoismo per fare quello che interessa e che fa comodo,
in verità, per far fare agli altri quello che ci interessa e ci fa comodo.
Ai piedi dei legami, degli affetti, delle relazioni familiari per non sentirsi soli,
in verità, per creare dipendenza e sottomissione.
Ai piedi dell’ego per avere tutto e ogni cosa,
in verità, per togliere tutto e ogni cosa agli altri.

È tutto un gettarsi ai piedi di qualcosa e di qualcuno per ottenere qualcosa o qualcuno.
Dopo aver provato che gettarsi ai piedi di qualcosa e di qualcuno non comporta alcun vantaggio reale per la vita, sperimentabile in gioia, felicità, pace, benessere veri, la vita dell’uomo è diventata tutto un gettarsi ai piedi di chiunque e di qualsiasi cosa per togliere agli altri ciò che non riesce a ottenere per sé. Tutto quello che l’uomo, gettandosi ai piedi dell’ego, compie per ottenere tutto e ogni cosa, in verità lo fa per togliere tutto e ogni cosa agli altri.
Gesù sta tornando su questo pianeta per la sua venuta intermedia e in quel giorno tutti gli uomini e le donne della terra vedranno la sua luce e si getteranno ai suoi piedi, e comprenderanno tra le lacrime che non c’erano altri piedi ai quali gettare la propria vita per essere felici e vivere in pace. In quel giorno tutti si getteranno ai piedi di Gesù, ma solo coloro che avranno avuto l’intelligenza, la fede, l’umiltà, l’amore di gettarsi ai piedi di Gesù e della sua Parola, prima di vederlo nell’inequivocabile e accecante luce della sua potenza e della sua gloria, potranno in quel momento gettarsi ai suoi piedi con intima gioia e felicità infinita; gli altri dovranno farlo con la paura e il terrore nel cuore.
Questo è il tempo in cui ogni uomo e ogni donna deve conoscere e decidere ai piedi di chi e di che cosa desidera gettare la propria vita. Il tempo è ora, è adesso. Poi il tempo non sarà più tempo per comprendere, scegliere e decidere, ma sarà tempo offerto alle forze del creato per mostrare all’umanità ai piedi di chi si è gettata, inavvertitamente o no, in tutto questo tempo.