Giovanni l’Immergitore indica in Gesù l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. L’Agnello di Dio che:
- può rimettere il peccato del mondo, l’errore di bersaglio compiuto da tutta l’umanità;
- libera l’umanità dal male e dal peccato, e lo fa da Agnello indifeso, mite e amante non da giudice e carnefice;
- scioglie il cuore dell’uomo dalla colpa assunta nello sbagliare continuamente mira rispetto ai bersagli che contano realmente nella vita;
- sdebita il cuore da ogni debito contratto per l’enormità del danno, provocato in ogni errore di mira;
- si muove e si muoverà in ogni direzione e frangente della storia sempre come Agnello di Dio, sempre senza violenza, in totale amore, nella mitezza e nell’umiltà del cuore.
Giovanni l’Immergitore è consapevole che Gesù ha il potere di salvare il mondo e liberare l’uomo da ogni male, malattia, infermità, morte e schiavitù per condurlo alla pace, ma è consapevole anche che Gesù compirà il suo mandato in un modo del tutto inatteso e imprevisto. Gesù il Nazareno, il Messia e il Salvatore del mondo, per compiere la volontà del Padre userà sempre e solo le armi dell’Agnello: amore, compassione, misericordia, mitezza e dolcezza. Giovanni l’Immergitore è consapevole che quel Dio, Agnello di Dio, potrebbe salvarlo dalla prigione e dalla decapitazione in un istante, ma non lo farà, non si metterà a combattere con forza e violenza contro il potere e l’ingiustizia. L’Agnello provvederà anche a lui, certo, ma non nel modo che la mente e la paura si aspettano. Giovanni Immergitore è il primo uomo a credere in Gesù ed è il primo a sperimentare la sua infinita potenza liberatoria, ma è anche il primo a sperimentare l’assoluta divina imprevedibilità dei passi e delle “armi” dell’Agnello che in questo caso non lo liberano affatto dalle catene della prigionia e dalla decapitazione.
Solo l’Agnello sa che la testa di Giovanni sul collo di Giovanni permette la vita terrena e la manifestazione del più grande tra i nati di donna e permette l’annuncio del precursore; nello stesso tempo, solo l’Agnello sa che la testa di Giovanni sul vassoio di Erodiade manifesta la gloria di Dio e permette la seminagione dei primi semi del regno di Dio.