Lui per l’umanità ha predisposto un giardino meraviglioso, dove vivere una vita meravigliosa. Il nome stesso del giardino rivela chiaramente i desideri di Dio per l’umanità, Eden è il nome. Eden significa totale godimento. Lui per l’umanità ha pensato un posto per vivere in pace, nella bellezza, in armonia, nella gioia piena nel giardino del totale godimento. L’umanità ha predisposto per Lui un giardino dove poter essere tradito da un amico, circondato da nemici armati di spade e catturato con violenza.
Lui per l’umanità ha voluto un posto dove gli uomini suoi figli potessero vivere la pienezza dell’amore, dell’intimità, della libertà, dell’unità e della grazia. L’umanità ha voluto per Lui un posto dove Lui potesse provare catene, bastonate e tortura.
Lui per l’umanità ha voluto creare un mondo dove i suoi figli potessero vivere la loro nobiltà e regalità di figli di Dio. L’umanità ha voluto per Lui una corona di spine schiacciata sul capo a colpi di bastone, per ridicolizzare e umiliare la sua regalità divina.
Lui ha predisposto tutto e ogni cosa perché l’umanità potesse sperimentare ogni forma di felicità, gioia, letizia, benessere, serenità, tranquillità, vitalità, floridezza e lussureggiante prosperità. L’umanità ha organizzato tutto e ogni cosa perché Lui potesse sperimentare ogni forma di umiliazione, sevizie, crudeltà, violenza e spietata ferocia.
Lui ha desiderato per l’uomo, suo figlio, calore, affetto, tenerezza, soavità, dolcezza, premura. L’umanità ha desiderato per Lui, il Signore, flagellazione, fustigazione, tortura, supplizio, tormento, strazio.
Lui ha donato all’uomo intelligenza e capacità sublimi per ringraziare, benedire, lodare, onorare, glorificare la vita. L’umanità ha donato a Lui derisione, scherno, beffa, irrisione, calunnia, menzogna, maldicenza, odio.
Lui ha sempre trattato l’uomo, qualsiasi uomo, con amabilità, misericordia, generosità, compassione, perdono. L’umanità ha trattato Lui con durezza, rabbia, ira, astio, collera, furia, furore.
Lui ha fatto conoscere all’uomo il volto del Padre, del Figlio, dello Spirito. L’umanità ha fatto conoscere a Lui il volto della croce e la punta spietata dei tre chiodi.
Lui ha donato all’umanità il giardino dell’Eden, perché gli uomini, i suoi figli, potessero godere senza fine, per sempre, della meraviglia della vita, nel giardino del totale godimento. Lui, nel momento in cui l’uomo è entrato in sfida con Dio ed è entrato nel giardino della morte, non l’ha abbandonato ma è sceso sulla terra per ridonare all’uomo la conoscenza, la luce, la risurrezione e la vita. Anche l’umanità, ingannata da Satana, ha voluto donare a Lui un giardino, un giardino particolare. Il testo evangelico afferma: ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. L’umanità regala a Lui un giardino con un sepolcro nuovo, perché? Certamente per seppellirvelo dentro definitivamente. Ma perché un sepolcro nuovo, dove nessuno era mai stato deposto? Perché, anche se milioni, miliardi di sepolcri si sono riempiti di uomini lungo il cammino della storia, in realtà nessun sepolcro si è mai riempito di un solo uomo, perché nessun uomo è mai rimasto un solo istante nella morte e dunque nel sepolcro.
L’uomo, dopo il giardino dell’Eden, è entrato in sfida con Dio, ed ha purtroppo dovuto conoscere il morire, ma non la morte, perché la morte non esiste. Il testo di Sapienza 1,12-14 è chiaro a proposito: Non cercate la morte per l’errore della vostra vita: e non attirate su di voi la distruzione con le opere delle vostre mani. Perché Dio non ha creato la morte, né lui prende piacere nella distruzione dei viventi. Egli infatti ha costituito tutte le cose per l’esistenza, e sane-salve sono tutte le creature del mondo, e non c’è veleno di distruzione in loro, né il regno degli inferi [della morte] sulla terra (traduzione letterale dal testo greco). Dio non ha creato la morte. Dio non può aver creato la vita per poi creare la morte, è assurdo. La morte non esiste, non è mai esistita. Nessuno, nemmeno Satana può creare qualcosa che Dio non ha creato. Satana non può creare la morte, non ne ha il potere ma ha usato il suo genio e la sua intelligenza per far sì che il morire, cioè che il passaggio tra la dimensione terrena e quella celeste, sia tremendo, terribile, amaro, doloroso, umiliante, terrificante, solitario, spaventoso, oscuro, orrendo, disperante, angoscioso. Satana sa bene come rendere il passaggio tra la dimensione terrena e quella celeste insopportabile all’uomo, così insopportabile che l’uomo è arrivato a considerarlo la morte stessa. Ma il morire non è la morte. Il morire non conduce alla morte. La morte non esiste, esiste il morire, che Satana cerca di rendere il più devastante e terribile possibile per l’uomo. Il testo di Sapienza 2,24 non lascia dubbi: Ma la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo; e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono. Non la morte come termine della vita, ma il morire, come conclusione della vita terrena, per cambiare dimensione e raggiungere quella celeste, ha inventato Satana. Il morire, che Satana ha fatto in modo diventasse la grande paura, il grande tabù, il grande terrore dell’umanità. Un terrore così violento, attanagliante, incomprimibile che ha riempito biblioteche, poemi, religioni, discorsi a non finire, capace di rovinare tutta la vita dell’uomo.
Il sepolcro di Gesù è nuovo, perché nessun sepolcro è mai stato pieno, tantomeno quello del Signore della vita, il Signore del giardino, quello vero, quello dell’Eden, del totale godimento senza fine.