Le combinazioni sono molte e articolate.
Si può possedere uno strumento musicale, ma ciò non significa automaticamente saperlo suonare. D’altra parte si può benissimo saper suonare uno strumento, senza possederne uno. Si può saper suonare uno strumento conoscendo la musica e sapendo leggere uno spartito, ma si può suonare uno strumento anche senza conoscere la musica, o saper leggere uno sparito. È possibile anche saper leggere la musica e non saper suonare uno strumento. È possibile infine conoscere la musica, saper leggere uno spartito, saper suonare uno strumento con abilità, grazia, amore, gratitudine, gratuità, passione, gusto, sentimento, professionalità.
Le combinazioni sono molte e articolate.
Si può essere il popolo che possiede storicamente, culturalmente, teologicamente la Parola di Dio e la sua conoscenza, senza che questo significhi automaticamente essere il popolo che desidera mettere in pratica, realizzare la conoscenza della Parola. D’altra parte si può benissimo mettere in pratica la Parola di Dio senza averne il possesso dal punto di vista culturale, teologico, storico. Si può desiderare con tutto il cuore di realizzare la felicità inscritta nelle procedure della Parola anche senza conoscerla direttamente, anche senza saperla leggere, oppure si può cercare di realizzare la Parola di Dio proprio perché la si ama, la si conosce e si è in grado di leggerla e comprenderla. È possibile anche saper leggere la Parola di Dio e non desiderare per niente di realizzarne le procedure. È possibile infine conoscere la Parola di Dio, saperla leggere come uno spartito, saperla suonare nella vita, fino a realizzarla nelle sue meravigliose armonie e melodie, ed è possibile a ciascuno farlo con la propria abilità, grazia, amore, gratitudine, gratuità, passione, gusto, sentimento, professionalità.
Come non si può suonare la musica senza uno strumento, così l’uomo non può vivere la felicità senza la Parola. La Parola è lo strumento per suonare la felicità, la Parola contiene lo spartito per leggere e suonare la felicità. Le combinazioni possibili rispetto alle modalità di approccio dell’umanità alla Parola di Dio, come strumento per vivere la felicità, sono molteplici e variegate, ma c’è anche una combinazione che è fuori combinazione. C’è un modo di approcciarsi a Dio e alla sua Parola che è la negazione stessa della Parola di Dio come strumento della felicità. Gesù afferma con forza che questo è l’approccio di coloro che si sono preposti come i dirigenti del sistema politico e religioso del popolo. Rivolto a loro dice: Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce [di Dio] né avete mai visto il suo volto,e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato. Costoro, secondo Gesù, sono le persone più pericolose, letali e spietate di tutta l’umanità perché negano in modo totale all’umanità la possibilità di avvicinarsi alle procedure contenute nella Parola di Dio e di poterle usare come strumento per realizzare la felicità, il benessere e la pace.