Mercoledì 27 Giugno 2018

Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Parola del giorno
Secondo libro dei Re 22,8-13; 23,1-3; Salmo 118,33-37.40; Vangelo di Matteo 7,15-20

Vangelo di Matteo 7,15-20

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 15 «Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! 16 Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? 17 Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; 18 un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. 19 Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. 20 Dai loro frutti dunque li riconoscerete».

Gli opposti

Perché il falso profeta ha bisogno di travestirsi? Perché deve indossare gli abiti, le movenze, il tono di voce e le parole della pecora? Perché non può manifestarsi lupo rapace qual è nel suo interno? Per trarre in inganno? Per attirare a sé senza spaventare e stringere nella ragnatela, senza creare sospetti? Per raggiungere con la persuasione coloro che sono pronti a essere persuasi? Perché, insomma, il lupo rapace deve vestirsi da agnello e da pecora? Certamente lo scopo è trarre in inganno, per irretire, per depredare. Ma perché in questa modalità? Non può usarne un’altra? No, il falso profeta non può fare diversamente, deve presentarsi come pecora e agnello per la legge degli opposti. La legge degli opposti dice che nessuno può creare qualcosa oltre ciò che Dio ha già creato, ma chiunque può imitare e copiare la realtà creata cambiandone il significato e la funzione. Satana non è in grado di creare e inventare nulla ma è molto preparato a copiare e a imitare Dio in tutto e per tutto, secondo la legge degli opposti. Per esempio, Dio ha creato l’amore, Satana può presentarlo agli occhi dell’uomo attraverso il suo opposto che non è l’odio, come ci ha persuasi a pensare, ma il possesso. Il significato dell’amore risiede nella sua totale gratuità e libertà, la sua funzione è fornire energia all’unità della vita attraverso la felicità. Satana, usando la legge degli opposti, non cambia nome all’amore, ma ne cambia prima il significato, facendolo diventare un mercato di scambio, un recinto di ricatti, un legame vincolante tra doveri e pretese, e poi ne inverte la funzione facendolo diventare motivo di usura di energie e di divisioni attraverso gelosie e attaccamenti che generano infelicità. Tutto il mondo parla di amore ma evidentemente è un termine che ha perso il proprio significato e la propria funzione vista la sua attuale rarità. Anche rispetto alla profezia, Satana non può inventare quella vera, può però copiare e imitare quella di Dio. Il profeta vero è un agnello, un uomo senza poteri umani, che smaschera e combatte i lupi rapaci del Nemico con la forza di Dio, il falso profeta è un lupo rapace che si maschera da pecora per combattere le pecore di Dio. Al di là dei nomi e delle maschere, i falsi profeti possono creare suggestione ma non possono scaldare il cuore della gente e non possono rivelare le chiavi del vangelo. I falsi profeti devono mascherarsi dietro il nome di qualcun altro, perché non hanno la forza da dentro, non se la possono creare. I falsi profeti possono stupire, attirare, ma non possono guarire gli ammalati né leggere dentro l’anima della gente per aiutarla a comprendere dove si è fermata e da dove può ripartire. I falsi profeti possono offrire conoscenze, ma non possono aprire il cuore degli uomini alla sapienza di come mettere in relazione le esperienze e le conoscenze della mente usando le procedure evangeliche. Soprattutto i falsi profeti non riescono proprio a non essere vanitosi, non riescono a non mostrarsi, a non farsi notare, e poi hanno fretta, sempre fretta, perché sanno che il loro padrone, il Nemico, ha il tempo contato. I profeti di Dio si riconoscono perché possono vivere ovunque ma senza essere davvero a casa da nessuna parte. Da alcuni uomini saranno amati con tutto il cuore, ma da molti altri saranno odiati. I profeti di Dio vivono sospesi tra due mondi lontani e sconnessi, il mondo di cui devono annunciare e il mondo a cui devono annunciare, sono l’ultima connessione a Dio, concessa da Dio a una generazione, prima di grandi cambiamenti e sconvolgimenti. I profeti di Dio non arrivano mai all’inizio di un cambiamento generazionale, ma a cavallo di un tempo che muore e di uno che nasce, per questo hanno il dono di vedere in fondo allo spirito delle persone e non sono quasi mai i benvenuti. Spegnere con violenza anzitempo la voce di un profeta è l’azione più stupida che una generazione possa compiere, perché trasforma un possibile cambiamento epocale, attuabile nella graduale gentilezza di Dio, in accelerazione distruttiva secondo la bramosia di Satana.

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