Venerdì 13 Aprile 2018

Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Parola del giorno
Atti degli Apostoli 5,34-42; Salmo 26,1.4.13-14; Vangelo di Giovanni 6,1-15

Vangelo di Giovanni 6,1-15

In quel tempo, 1 Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, 2 e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. 3 Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli.
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Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. 
5 Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?» 6 Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. 7 Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
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Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: 9 «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?» 10 Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
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Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. 12 E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». 13 Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. 14 Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!» 15 Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.

Perché?

Perché Gesù moltiplica i pani e i pesci? Che domande! Perché la gente ha fame e non c’è da mangiare. Perché Gesù guarisce tutte le malattie di coloro che si presentano davanti a lui ammalati e infermi? Che domande! Perché desidera che i suoi figli siano sani e felici. Gesù compie i miracoli per il benessere della gente e per dimostrare la sua potenza divina e la verità del suo essere Figlio di Dio e Messia. Certo! Ma non solo! Perché Gesù moltiplica i pani? Il testo dice: alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui. Questo è il motivo, questa è la risposta. La risposta al perché Gesù compie i miracoli è negli occhi, nei suoi occhi, in ciò che vede e come lui lo vede. Gesù alza gli occhi e vede la folla che lo cerca, sia per i miracoli sia per le guarigioni: Gesù con i suoi occhi di Dio vede ciò che noi non possiamo nemmeno immaginare. Gesù alza gli occhi e vede la folla dei suoi figli che devono essere ispirati, e solo lui può farlo. Gesù moltiplica pani e pesci sicuramente per riempire di cibo le pance dei suoi figli, ma anche per riempire di ispirazione la loro mente, il loro spirito, il loro cuore. Gesù moltiplica i pani per mostrare realmente nei fatti in che stato di benessere, ricchezza, abbondanza e condivisione potremmo vivere, se imparassimo a seguire le sue procedure. Gesù guarisce tutti gli ammalati che incontra certamente per sanare le ferite e i corpi dei suoi figli, ma anche per essere fonte d’ispirazione per la loro mente, il loro spirito, il loro cuore. Gesù guarisce le malattie della gente per mostrare realmente in che stato di benessere, salute, armonia, potremmo vivere, se imparassimo a seguire le sue procedure. I miracoli di Gesù non sono solo una compensazione amorosa alle nostre mancanze e alla nostra povertà, non solo manifestano la divinità di Gesù, ma sono soprattutto una rivelazione, una rivelazione diretta e pratica di quale vita meravigliosa e regale, ricca e felice potremmo vivere, se ci fidassimo di lui e non degli addestratori di questo mondo. Gesù non vuole solo moltiplicare il pane per sopperire al bisogno momentaneo della nostra fame o per supplire alla negligenza della condivisione, alla sete di possesso e avidità, Gesù moltiplica il pane per ispirare l’umanità alla verità che, seguendo lui, è possibile non provare mai più la fame, la sete, mai più la miseria, l’indigenza, l’angoscia di non avere ciò che ci è indispensabile.  Gesù non vuole solo guarire gli ammalati per liberarli dal male e dalla malattia di quel momento, Gesù guarisce per ispirare l’umanità alla verità che, seguendo lui, è possibile prevenire la malattia e, se la malattia accade, è possibile, utilizzando le sue procedure e la sua potenza, guarire e salvarsi. Gesù alza gli occhi e vede quanto c’è ancora da ispirare. La chiesa di Gesù, se è di Gesù, questi occhi dovrebbe avere.

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