Il grido ... Due

Il grido

Due sono gli errori più grossolani dei potenti, dei governi, delle gerarchie religiose, degli aguzzini, dei torturatori, che abusano in ogni modo dell’uomo, e ancora due sono gli errori degli uomini di scienza, che offrono mezzi per abusare della natura. Il primo errore è che costoro, nella loro arroganza, credono che dai poveri, dalla sofferenza e dalla natura tutta non salga il grido. Pensano che il grido non si elevi possente solo perché riescono a renderlo muto attraverso il controllo dei mezzi di comunicazione mondiale, l’inganno e l’ignoranza. Il secondo errore, e questo è il più colossale, è che costoro credono che Dio sia sordo. Dio non è sordo. Non è mai stato sordo. Colui che, con il suono della sua Parola, ha creato tutto ciò che esiste, potrà mai essere sordo?
La verità è che il grido si eleva possente giorno e notte e non ha mai smesso. La verità è che Dio non è sordo, non lo è mai stato. Il grido entra nelle orecchie. Quando le orecchie sono sature, entra nel cuore. Quando il grido satura il cuore, scende nelle braccia e nelle mani. Maria, nel suo cantico, descrive splendidamente questo processo quando afferma che Dio ha spiegato la potenza del suo braccio.
Il grido dei poveri e della natura, della sofferenza, della miseria, della paura, del terrore, della fame ha saturato le orecchie, ha gonfiato il cuore di Dio, e ora il grido è sceso alle sue braccia e alle sue mani. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. È una minaccia? Affatto. Un avvertimento? Nemmeno. È semplicemente come funziona. E come funziona? Funziona che sarebbe molto, molto più vantaggioso e meno pericoloso che il grido dei poveri e della natura avesse orecchie anche tra gli uomini. Dalle orecchie passerebbe al cuore e dal cuore alle braccia e alle mani, e qualche grido potrebbe finalmente smettere e trasformarsi in canto di gioia. Ma se il grido della sofferenza ha solo le orecchie di Dio, di Dio saranno anche il braccio e la mano che faranno giustizia e ripristino. Avere fede in Dio aiuta enormemente, se non a diventare perfetti, almeno a crescere nella consapevolezza che Dio non è sordo al nostro grido e, ancor più, non è sordo al grido di coloro che, per il loro grido, non hanno che le orecchie di Dio.

Vangelo di Luca 18,1-8

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli 1 una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: 2 «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. 3 In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
4
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, 5 dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
6
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. 7 E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? 8 Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?»