Nessuno mai - L’eternità sarà...

Nessuno mai

L’eternità sarà breve. L’eternità sarà breve per ringraziare di essere stati, per tutta la vita e in ogni secondo, il cuore di un desiderio tanto grandioso e potente, rasserenante, utile, salvifico, così ricolmo di amore e dolcezza, di tanta intima, gentile e teneramente fedelissima considerazione, oltre ogni immaginazione e comprensione. Nessuno mai ha avuto un desiderio così grande. Perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. L’eternità sarà breve per rendere lode, per piangere di gioia e cantare e danzare nelle dimore celesti, senza mai più smettere. Noi uomini passiamo tutta la vita e ogni giorno su questa terra, occupati e preoccupati a desiderare una montagna di cose che ci sembrano necessarie, utili, belle, indispensabili, piacevoli, ma, in verità, non riusciamo mai ad avere per noi stessi nemmeno un frammento dell’amorevole desiderio di Dio: che nessuno di noi vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Che nessuno di noi vada perduto, questo è il desiderio di Dio. Nessuno mai ha avuto per noi un desiderio simile, nessuno. Se, poi, consideriamo per un istante che questo immenso desiderio salvifico di Dio deve intrecciarsi continuamente con il libero arbitrio, le menti ingannate e le azioni di ogni uomo e donna di questo pianeta, compiute non propriamente per non andare perduti, anzi, possiamo avere un barlume di quale sia il lavoro di Dio Trinità, di Maria, la Grande Madre, e di tutti gli angeli. Per questo motivo si può affermare, senza ombra di dubbio, che nulla, mai nulla nella vita è per caso. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui, questa è la realtà, questo è il desiderio di Dio. Questo desiderio divino è per noi una consolazione inaudita ma, al tempo stesso, dovrebbe farci riflettere molto profondamente e farci rientrare in noi stessi come non mai. Perché? Perché se questo è il più grande desiderio di Dio, significa che in qualche modo l’uomo, secondo la libertà a lui concessa – ed è sconvolgente solo pensarlo e dirlo –, può andare perduto, perduto eternamente.
Dio Padre non ha mandato suo Figlio a questa generazione per condannarla, ma perché in Gesù ritrovi il suo asse divino, ritrovi guarigione della mente e del corpo, ritrovi salvezza, sicurezza e pace, altrimenti il rischio altissimo è che questa generazione vada perduta. Nei confronti di Gesù l’umanità può compiere l’errore gravissimo di considerarlo il fondatore di una religione, il profeta dell’ennesima nuova spiritualità, la proposta di una nuova forma morale e rituale. Quest’approccio rende Gesù una questione confessionale, un’opzione religiosa possibile e non l’ultima corda lanciata all’umanità, che sta tragicamente affogando nelle sabbie mobili dell’inganno di Satana. È devastante pensarlo, ma l’uomo, nella sua libertà e sotto il peso dell’inganno satanico, può perdersi, perdersi per sempre. Sappiamo qual è il desidero di Dio, e Dio farà di tutto e oltre il tutto perché gli uomini possano ritrovare la via della sua Casa, ma non può agire oltre la libertà dell’uomo. Dio può amare l’uomo, può perdonarlo, guidarlo, ispirarlo, ma non può sostituirsi all’uomo, non può possederlo. Nessuno mai ha avuto un desiderio così grande, perché nessuno come il Padre dell’umanità è così pienamente consapevole delle forze in gioco.
Un pizzico di fiducia in più in questo immenso e sempre fedele desiderio di Dio, un piccolo aiuto a questo divino desiderio attraverso il nostro amore e la nostra fede in Gesù, seguendo le sue procedure, è già un modo per realizzare il desiderio di Dio. Nessuno mai ha avuto un desiderio così grande per noi, per questo ringraziare e lodare insieme il Signore è ciò che di più bello possiamo fare fin da subito, perché l’eternità sarà breve per farlo.  

Vangelo di Giovanni 3,13-17

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «13 Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. 14 E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, 15 perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. 16 Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17 Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».