Mente installata - Satana è malvagio...

Mente installata

Satana è malvagio quanto astuto. È riuscito a installare tra il cervello e lo spirito dell’uomo una mente fittizia, finta, illusoria ed è riuscito a fare questo innesto in ciascuno degli uomini senza anestesia e senza aprire alcun cranio. Questa mente, costantemente in dialogo con se stessa e mai con la realtà, totalmente concentrata e incentrata sul passato e sul futuro, organizza tutto in termini di profitto e perdita e calcola ogni cosa, prende decisioni, arriva a conclusioni e risoluzioni esclusivamente sulla base delle esperienze passate e pregresse. La mente, perennemente indecisa, cambia e muta idea, direzione, orientamento continuamente, progetta e calcola tutto senza sosta, ma è incapace di concentrarsi. Il dialogo interiore della mente installata guida, governa, presiede, domina completamente la vita, i pensieri, le scelte, le azioni di questa generazione, anche se decide tutto per obiettivi confusi, inutili, inarrestabili.
Questa generazione usa quasi esclusivamente il dialogo interiore della mente dell’ego, la mente installata a forza da Satana in ciascun cervello attraverso l’addestramento, le convenzioni, le convinzioni umane. È attraverso questa mente che il Maligno rinnova nell’umanità la stupidità, l’ignoranza, la paura, ma soprattutto, nel suo genio perverso, è nella mente che egli istiga l’uomo a pensare male di Dio. È nella mente installata che l’uomo impara a pensare male di Dio e, pensando male di Dio, si abitua a considerare razionale e logico pensare male della realtà, della vita, degli altri, di se stesso. È con il dialogo interiore della mente dell’ego, la mente installata, che gli uomini di questa generazione prendono decisioni e fanno scelte. È con il dialogo interiore della mente installata che questa generazione è riuscita a interpretare e a considerare Giovanni Immergitore, il più grande tra i nati di donna, come un indemoniato, e Gesù, il Figlio di Dio, il Messia, il Signore della vita, come un mangione, un ubriacone dalla vita promiscua, amico di gente di malaffare e di peccatori di ogni genere. Ma questa generazione potrebbe usare anche il dialogo interiore dello spirito, il dialogo interiore che percepisce la realtà senza l’interpretazione delle convenzioni e convinzioni, delle educazioni, delle morali, delle religioni, delle culture. Potrebbe smettere di dare retta alla mente installata e imparare a usare il dialogo interiore dello spirito, l’intelligenza della sapienza e della conoscenza, il dialogo interiore che percepisce l’energia della vita, della realtà, senza mai affidarsi a nessun tipo di calcolo, previsione, senza mai considerare profitto o perdita, aspettative, pregiudizi, risultati. Potrebbe iniziare a lasciarsi illuminare dalla sapienza dello spirito, che è capace di percepire e vedere ciò che è secondo la bellezza e la grandezza di Dio, ciò che è reale, vitale, divino, ciò che è amore e salvezza. Potrebbe iniziare a lasciarsi illuminare dalla sapienza dello spirito, dal dialogo interiore dello spirito divino che non necessita di fare piani, di proiettarsi verso scadenze prefissate, preoccupazioni future, e non guarda mai la vita con gli occhi inquisitori dell’arroganza, con gli occhi opachi dell’ignoranza, con gli occhi cristallizzati del pregiudizio. Il dialogo interiore della sapienza dello spirito non ha bisogno di tuffarsi nel passato per sganciarsi dalla realtà, non ha necessità di immergersi nel futuro come via di fuga, non usa la legge per difendere i pregiudizi, la religione per spaventare gli uomini, l’ideologia per persuadere l’uomo che il suo destino è la schiavitù.  
Questa generazione potrebbe amare l’intelligenza dello spirito e decollare verso il cielo di una nuova evoluzione meravigliosa, ma per farlo deve smettere di amare la propria arroganza, superbia, presunzione, e soprattutto quella capricciosa, ostinata indifferenza intellettuale che la rende così cieca, sorda, e dura di cuore, tanto che Gesù è costretto a descriverla così: A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!

Vangelo di Matteo 11,16-19

In quel tempo, Gesù disse alle folle: 16 «A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano: 17 “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!” 18 È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. 19 È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”. Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».