Le chiavi - Se tu dovessi...

Le chiavi

Se tu dovessi partire per un lungo viaggio, daresti mai le chiavi di casa tua a qualcuno di cui non ti fidi completamente? No, mai.
Cosa c’è nella tua casa di così importante? Ci sono le cose, i beni della tua vita e ci sono e ci vivono le persone a te care.
Dunque, per dare le chiavi della sua casa a Pietro e ai discepoli, Gesù deve essersi fidato decisamente molto di queste persone. La casa di Gesù, la chiesa, non è un posto fisico, non è un’istituzione, non è una linea gerarchica, ma è una dimensione dello spirito, è un modo di essere, di vivere, di agire, è uno spazio spirituale. In questa dimensione spirituale sono presenti e vengono protetti tutti i beni, le “cose” della conoscenza e della sapienza che Gesù vuole donare all’umanità e, al tempo stesso, tutto in questa casa è centrato sulla cura e la protezione, la guida e il risveglio degli amatissimi figli di Dio che Dio vuole guidare fino al Cielo dei cieli, nell’eternità. Affidare le chiavi della sua casa a Pietro e ai discepoli è dunque un atto di immensa fiducia e stima. Gesù sa perfettamente che Pietro e i discepoli non avranno nessuna possibilità di compiere efficacemente un tale compito con le sole forze dei circuiti mentali e dei muscoli umani, e lo sottolinea chiaramente quando dice: Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. Anche Pietro sa perfettamente che se un giorno si trovasse a tradire il suo compito, comportandosi come fosse il padrone o, peggio, abusando dell’autorità affidatagli, diventando complice dell’ignoranza e della schiavitù dei figli di Dio, gli saranno tolte le chiavi e saranno affidate a qualcun altro. La chiesa di Dio, la casa dove si deve aver cura di proteggere le conoscenze del vangelo per rivelarle e annunciarle al mondo, la casa dove risiedono le persone care al Padrone, i figli di Dio, non potrà mai essere distrutta dal Maligno. Ma i portinai, ai quali Dio affida la sua casa, i suoi beni e la cura dei suoi figli, possono essere sempre sostituiti se non restano fedeli al loro compito.

Vangelo di Matteo 16,13-20

In quel tempo, 13 Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?» 14 Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
15
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?» 16 Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
17
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. 18 E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. 19 A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
20
Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.