Immergersi - Primo...

Immergersi

Primo, credere. Credere nell’amore di Gesù e nella potenza delle sue procedure riportate nel vangelo. Credere è essere certi che Gesù ci ama sempre, anche se non lo sentiamo o non lo meritiamo. Credere è essere certi che le procedure del vangelo funzionano sempre perfettamente e, se non funzionano, è solo perché non le stiamo eseguendo correttamente.
Secondo, immergersi. Immergersi in Dio Padre, Figlio, Paraclito, restare immersi in lui sempre e comunque. Restare immersi in lui significa non pensare mai, mai, mai male di lui. Non sostare mai un solo istante in un dialogo interiore in cui si consideri che Dio ci possa aver abbandonato, o peggio pensare a Dio come a un nemico o a un giudice inflessibile e meritocratico. Dio non misura il merito raggiunto ma l’amore maturato. Per restare immersi in Dio è necessario imparare a lasciare un po’ alla volta tutti gli attaccamenti, perché gli attaccamenti di qualsiasi tipo provocano l’emersione da Dio e l’immersione nei liquidi velenosi della mente e dell’illusione.
Terzo, essere salvati. Credere e restare immersi in Dio salva, sana, guarisce, pacifica, fa risorgere, riequilibra, armonizza, cura, conduce morbidamente alla vita senza fine anche in mezzo alle tempeste e alle persecuzioni della vita presente.

Vangelo di Marco 16,15-18

In quel tempo, Gesù apparve agli Undici 15 e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. 16 Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.
17
Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, 18 prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».