Il successo - È il mattino...

Il successo

È il mattino presto della domenica, il primo giorno della settimana. Le donne si recano al sepolcro, dove Gesù è stato sepolto e portano con sé gli aromi che hanno preparato. Vedono la pietra rimossa dal sepolcro, ed entrate non trovano il corpo del Signore Gesù e si domandano che senso abbia tutto questo. Questo è il successo di Satana. Il grande successo di Satana è aver generato nella mente dell’umanità la più granitica delle convinzioni: che la morte esiste e conduce al sepolcro. Il grande successo di Satana è il fatto che le donne che vanno al sepolcro, convinte di trovare Gesù dietro quella pietra, sono stupite di non trovare il corpo di Gesù, non credono ai loro occhi perché credono alla loro mente. Il grande successo di Satana è aver persuaso la mente dell’uomo che la morte sia più reale della vita. Dopo tutto quello che Gesù ha detto, fatto, mostrato e rivelato, perfino per gli amici di Gesù il sepolcro vuoto di quella domenica mattina è incomprensibile, imperscrutabile, irrazionale, inaccettabile. Perfino per gli amici di Gesù quel sepolcro deve essere pieno, carico di morte, ricolmo di assenza di vita. Il grande successo di Satana è aver convinto gli uomini che la morte è definitiva, razionale, sicura, certa, assoluta, conclusiva, e lo è certamente più della vita. Gli uomini chiamano nascita il momento in cui un uomo entra da bambino nella dimensione fisica-terrestre, e chiamano morte il momento in cui un uomo lascia questa dimensione fisica-terrestre per entrare in quella celeste. In realtà non c’è nascita e non c’è morte, nascita e morte sono solo dei ponti per attraversare delle dimensioni esistenziali. La nascita sulla terra realizza la scelta stessa dell’uomo, avvenuta nel giardino dell’Eden, la scelta cioè di gestire da solo la sua vita ponendosi in sfida contro Dio e in separazione con lui. La nascita permette all’uomo di lasciare la dimensione celeste e di entrare in quella terrestre per compiere la propria esperienza e crescere nella consapevolezza e nella comprensione amorosa del suo essere un figlio di Dio, immortale. La morte chiude il tempo dell’esperienza terrena e permette all’uomo di ritornare nella dimensione celeste spirituale per completare il proprio cammino di evoluzione. In realtà nascita e morte non esistono, sono solo dei ponti, dei passaggi da una dimensione all’altra. L’uomo non può conoscere la morte, è immortale. Può conoscere il morire e nemmeno tutti gli uomini hanno conosciuto e conosceranno il morire, perché nella storia dell’umanità molti sono stati coloro che, a motivo del loro elevato grado di evoluzione spirituale raggiunto sulla terra, hanno lasciato la dimensione terrena direttamente assunti in cielo, senza attraversare il morire. La morte non esiste, non è mai esistita, semplicemente perché Dio non ha creato la morte. Esiste in realtà il morire, questo sì, ed è un passaggio, un passaggio estremamente delicato e importante da una dimensione all’altra. Purtroppo, sotto il peso dell’inganno satanico, il morire umano può essere veramente terribile, terrificante, doloroso, allucinante, e questa esperienza non dipende dal fatto in sé di morire, quanto unicamente da come l’uomo vive la propria vita. Se l’uomo vive bene, muore bene, se l’uomo vive male, muore male.
Aver convinto gli uomini che la morte esiste è il grande successo di Satana, perché non solo ha persuaso la mente umana a credere che le ossa dei morti riempiano i sepolcri ma soprattutto perché è riuscito a riempire di terrore e paura il cuore e la vita degli uomini, trasformando la fede in superstizione, Dio in un aguzzino capriccioso e prepotente, la vita in un delirio di onnipotenza per alcuni e in un oceano di schiavitù per tutti gli altri. Per raggiungere il suo scopo Satana si è servito di ogni cosa, ma più di tutto ha usato ogni forma d’arte, cultura, filosofia, ideologia, letteratura, musica, per espandere in modo capillare quanto globale, tra popoli e generazioni, la convinzione che la morte esiste. Il suo completo e grandioso successo, l’ha ottenuto quando è riuscito a trasformare la morte nel cuore pulsante di ogni religione, propagandone in questo modo il culto ovunque e legandolo inscindibilmente al nome e alla volontà di Dio. Aver persuaso l’uomo che la morte è parte integrante della volontà di Dio è il più osceno scempio compiuto da Satana nella storia dell’umanità.
Gesù è morto realmente, ma non ha conosciuto la morte, perché la morte non esiste. A causa dell’odio dell’uomo Gesù ha conosciuto un morire orribile, estremamente doloroso ma non ha conosciuto la morte. Può Dio entrare nella morte che lui stesso non ha creato e che non esiste? La radiosa e meravigliosa risurrezione di Gesù rivela all’uomo che la morte non esiste, e rivela e mostra insieme qualcosa di ancora più potente e bellissimo. La risurrezione di Gesù rivela all’uomo che il morire, che comunque chiude l’esperienza terrena dell’uomo, se giunge a chiudere una vita piena di amore e di perdono, gratitudine e pace, seguendo le procedure evangeliche, può diventare un passaggio splendido, sereno, tranquillo verso la luce di Dio, un passaggio meraviglioso nell’amore. Gesù, con la sua risurrezione, non ha voluto dimostrare che lui, a differenza dell’uomo, può con un atto di forza sottrarsi alla morte, a questo monolite insormontabile e intoccabile. Solo l’idea che Gesù possa aver combattuto con la morte per vincerla, per quanto suggestiva e radicata, è semplicemente ridicola, e pericolosamente deviante. Gesù, con la sua risurrezione, rivela che, se l’uomo non può evitare l’evento del morire per ritornare nella dimensione celeste, può senz’altro, seguendo le procedure e le conoscenze del vangelo, vivere su questa terra una vita meravigliosa, sana, piena, felice, prospera, e di conseguenza conoscere, al termine dei suoi giorni, un morire del tutto sereno, armonioso, pacifico, e incamminarsi in pace verso le dimore celesti della casa del Padre. Pasqua, pèsach in ebraico, cosa potrebbe significare se non passaggio, il passaggio alla vita senza fine nell’amore e nella luce di Dio?

Vangelo di Luca 24,1-12

1 Il primo giorno della settimana, al mattino presto le donne si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. 2 Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro 3 e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù.
4
Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. 5 Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? 6 Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea 7 e diceva: “Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno”».
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Ed esse si ricordarono delle sue parole 9 e, tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. 10 Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli.
11
Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento e non credevano ad esse. 12 Pietro tuttavia si alzò, corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. E tornò indietro, pieno di stupore per l’accaduto.