Il prezzo - Riuscire...

Il prezzo

Riuscire a far sì che l’uomo ponesse un prezzo alle cose è stato uno dei successi più indiscussi del lavoro di Satana, il successo che gli ha procurato il piacere più viscerale e acuto.
Per l’umanità, imparare a considerare Dio come un nemico e il denaro come un dio è stato il passo indispensabile per iniziare a dare un prezzo a tutto e a ogni cosa, l’inizio dell’autodistruzione. Ora hanno un prezzo la terra, il cibo, le persone, il lavoro, il tempo, l’acqua, le relazioni matrimoniali, la malattia, la salute. È stato dato un prezzo alle foreste, alle mandrie di animali selvatici, ai ghiacciai, ai fiumi, agli oceani, alla vita dell’uomo, alla vita della donna, alla vita dei bambini, ai ricchi e ai poveri, a Dio.
Tutto costa e, se tutto costa, su tutto qualcuno ci guadagna: ci hanno guadagnato perfino su Gesù, perfino alla persona di Gesù è stato dato un prezzo, trenta denari, il prezzo per comprare un asino. Istigare l’umanità a mettere un prezzo alle cose è stato il modo più potente per cancellare Dio dalla vita, ma soprattutto per sostituirsi a Dio, perdendo per sempre la meraviglia, lo stupore, la grazia, la gratitudine, la gratuità, il sorriso. I popoli hanno iniziato a perdere il sorriso del vivere nell’esatta misura in cui è iniziato e cresciuto il processo di etichettatura del prezzo per ogni cosa.

Vangelo di Matteo 26,14-25

In quel tempo, 14 uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti 15 e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?» E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. 16 Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù.
17
Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?» 18 Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». 19 I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
20
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. 21 Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». 22 Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?» 23 Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. 24 Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!» 25 Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?» Gli rispose: «Tu l’hai detto».