Un passo alla volta - Il sole non...

Un passo alla volta

Il sole non sorge e non tramonta improvvisamente. Il sistema solare non si sposta da una parte all’altra della galassia di colpo, a strappi. Nessuna meta si raggiunge con un solo passo. Nessun albero cresce tutto in una notte. La neve non scende tutta in blocco. Un unico gigantesco battito cardiaco non basta per vivere. Per una vita non si può fare un unico immane respiro. La luna appare e scompare gradualmente. L’erba, le foreste, i fiori crescono gradualmente. I fiumi aumentano gradualmente la loro portata d’acqua e gradualmente scendono al mare. Non si tiene allenato un corpo con un unico intensissimo periodo di attività, ma con la gradualità di tante attività fisiche. L’alimentazione è graduale, la crescita è graduale. La malattia è un processo graduale, la guarigione è un processo graduale. La salvezza che Gesù propone è sì istantanea ma anch’essa è parte di un processo graduale. L’evoluzione dell’uomo così come la sua estinzione è un processo graduale. Un lungo viaggio è fatto di moltissimi passi, una rabbia profonda è fatta di moltissimi dialoghi interiori di giudizio, un amore profondo è fatto di moltissimi atti di perdono, tolleranza, compassione, comprensione. L’ansia si costruisce con molti pensieri protesi al futuro, così come la disperazione e il senso di colpa con molti pensieri rivolti al passato.
Nella vita è tutto graduale, è tutto un passo alla volta, anche quello che ci sembra accada all’improvviso e senza gradualità. Tutto è graduale, perché la gradualità è nella gentilezza e nella grazia del disegno di Dio. Gesù chiama a sé i suoi apostoli, e il testo sottolinea che anche la chiamata a seguire Gesù è un percorso graduale. Il testo dice chiama a sé e usa il verbo proskalèo. Kalèo è il verbo della chiamata, lo stesso verbo usato per la chiamata di tutti i discepoli. Qui però si aggiunge la preposizione pròs davanti al verbo; si dovrebbe tradurre quindi: li richiama. Anche la chiamata di Gesù segue il principio della legge della gradualità. La chiamata di Gesù è istantanea e istantanea deve essere la risposta degli uomini ma, al tempo stesso, chiamata e risposta fanno parte di un processo graduale di comprensione, di risposta amorosa, di consapevolezza. La chiamata di Gesù è sul piano della creazione, una creazione progressiva, fatta in più giorni, è una chiamata che richiama continuamente, progressiva nell’amore, nella dedizione, nel coraggio. La chiamata e la sequela sono un processo progressivo e graduale di avvicinamento a Lui. La legge della gradualità non toglie potenza, novità, emozione, forza, entusiasmo alla scelta, ma le conferisce quel ritmo divino con cui tutto suona e vibra nella musica degli universi creati.
Dio ha voluto la legge della gradualità in tutto ciò che è creato, perché la legge della gradualità protegge la bellezza della vita e la vibrazione dell’amore e permette la visione dell’Uno e del Tutto. La gradualità protegge la mente dell’uomo dalla vanità, lo spirito dell’uomo dall’orgoglio, il fisico dell’uomo dall’estinzione. La legge della gradualità, prima di tutto e soprattutto, permette, garantisce, protegge, difende la libertà dell’uomo di scegliere.

Vangelo di Marco 3,13-19

In quel tempo, Gesù 13 salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. 14 Ne costituì Dodici - che chiamò apostoli -, perché stessero con lui e per mandarli a predicare 15 con il potere di scacciare i demòni.
16 Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, 17 poi Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè “figli del tuono”; 18 e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo 19 e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì.