Ingiustizia?

Ingiustizia?

Perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere. Non si nasconde forse una profonda ingiustizia in quest’affermazione? Non è strano che, in questo caso, il vangelo insegni a dare a chi ha già e a togliere a chi non ha? A cosa si riferisce Gesù? Gesù ci ricorda una realtà evidente tanto dimenticata: Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.
Cos’è la lampada? La lampada è la capacità, l’attitudine, la maestria, la dote, la facoltà, il potenziale, la risorsa, la destrezza, il genio, il talento, la predisposizione, l’inclinazione, la propensione, in una parola i doni di Dio. I doni di cui Dio Onnipotente ha generosamente fornito ogni uomo e donna. Gesù ci ricorda che ciascuno di noi, ciascuno dei figli di Dio è una lampada, cioè è nato con dei doni e delle potenzialità particolari e dedicate per illuminare questo mondo, per renderlo sempre più facile e bello da vivere e aumentare il vero benessere e la pace. Ogni uomo è nato per essere felice e per rendere, con la sua vita, con la sua persona, con le sue capacità, più bella e gradevole la vita di tutti, e questo a gloria del Dio Altissimo. Ogni uomo e donna sono nati su questa terra per offrire al mondo la loro parte di luce, per il bene di tutti e la gloria di Dio. È bellissimo.
Ora, se un uomo, per ignoranza, sotto il peso dell’addestramento, per pigrizia, per inedia, per paura o perché immerso nella stupidità, nella rivolta, nella sfida, accecato dalla superbia, dall’ambizione, dalla vanità o dalla rabbia, o perché travolto dalla sete di possesso, vive questa vita, tutta la sua vita, senza rendersi utile al reale benessere e alla felicità di tutti, senza essere una lampada, senza fare e offrire la sua parte, senza mettere a disposizione di tutti i doni che Dio gli ha fornito, è un uomo inutile e inutilizzabile, come inutile e inutilizzabile è una lampada coperta con un vaso o messa sotto il letto. Un uomo o un gruppo di uomini, che usano la loro luce, i loro doni e le loro capacità solo per se stessi, per il proprio vantaggio, tornaconto, ricchezza, benessere, o addirittura per schiacciare e sfruttare gli altri, è un uomo, è un gruppo di uomini, inutile e fuori luogo, come inutile e fuori luogo è una lampada che, destinata a fare luce a tutti, viene coperta da un vaso o messa sotto il letto. Anche se un uomo, usando le potenzialità che Dio gli ha dato, diventa ricchissimo e potente, e avesse il mondo in mano, sarebbe comunque un uomo inutile e stupido, come è inutile e stupido mettere una lampada sotto il letto. Un uomo così non ha donato nulla di sé e dunque non è realmente capace di nulla, non è un uomo capace, è un incapace. Incapace nel senso di non abile, perché non è stato in grado di realizzare i suoi doni nella direzione e per il motivo per cui gli erano stati offerti da Dio. Incapace anche nel senso di capienza, di possibilità di essere riempito di altri doni e frutti della vita. Solo se sei stato capace di offrire la luce e l’amore della tua lampada, sei capace di ricevere la luce e l’amore di Dio. E questa legge della lampada vale per tutti, e per ogni ambito della vita.
Gesù in questa pagina del vangelo, con il termine lampada si riferisce certamente a tutti i doni che Dio ci ha dato ma, per chi vuole capire un po’ oltre, si riferisce in modo particolare al dono più grande di tutti: l’aver conosciuto Lui e la sua Parola, l’aver incontrato la luce della conoscenza delle procedure evangeliche. La conoscenza di Gesù e della sua Parola, questo è il dono che offre luce nuova e splendore sconosciuto, sapienza, straorinaria efficacia e metodo divino all’utilizzo di tutti gli altri doni, per farli fruttare al massimo per il benessere di tutti. Coprire con un vaso e mettere sotto il letto questo dono, questa stupenda opportunità, e non mettere questa lampada sul lucerniere, non farla conoscere a tutti, perché faccia luce a tutta la casa del mondo, è inutile, sciocco e segno d’insuperabile incapacità di offrire e dunque di ricevere. Ecco che diventa chiaro e per nulla ingiusto quello che Gesù afferma: Perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere.

Vangelo di Luca 8,16-18

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «16 Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.
17 Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce.
18 Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».