Il cacciatore - Dall’alba al...

Il cacciatore

Dall’alba al tramonto è caccia. Nessuno ha come lui un naso così fine per riconoscerne l’odore, ha occhi tanto allenati a scoprirne le tracce nel terreno e nei cuori, orecchie così sempre attente per sentirne il fruscio e i passi. Avremmo dovuto amarlo, difenderlo, benedirlo, ringraziarlo anche solo per quanto era bravo a cacciare, senza errore e defezione. Lui sa cacciare il male, sa cacciare i sintomi del male che l’uomo chiama malattie e disarmonie, dolore, sofferenza e morte, e sa cacciare le cause del male che sono la paura, la rabbia, la non fede, derivate dall’esserci allontanati da Dio e dal suo amore. Gesù è l’Agnello di Dio e come Agnello è il Cacciatore, il Cacciatore del Maligno, Colui che caccia il nemico dell’uomo e di Dio. Gesù è il cacciatore supremo al punto che non è lui a scovare i demoni, ma sono i demoni che non possono non svelarsi a lui. Gesù li sa riconoscere anche dove si sono ben nascosti, dentro le scelte e le alleanze spirituali di migliaia d’anni attraverso la trasmissione silenziosa del DNA nei cordoni ombelicali, oppure ben mascherati in comunità e gruppi umani che li travasano tra di loro per secoli attraverso riti propiziatori, magie, abitudini e tradizioni umane. Gesù li sa cacciare perché li conosce perfettamente, sa tutto di loro e, nella sua parola preziosissima, insegna all’uomo come riconoscerli e combatterli.
Il numero dei capi del regno delle tenebre è sette, hanno alle loro dipendenze schiere sconfinate di angeli e uomini a loro consacrati, non conoscono riposo, sosta, sonno. Il loro obiettivo è allontanare l’uomo da Dio, da se stesso, dalla natura, è distruggerlo da dentro per possederlo. Ognuno dei sette ha un compito preciso e definito, organizza e coordina tutto del proprio campo d’interesse. I loro nomi: Lucifero, Belzebul, Asmodeo, Belial, Ispel, Astarte, Anubi, sono i sette arcidemoni. Lucifero è il signore indiscusso dei sette. È colui che gestisce nell’uomo l’orgoglio e la lusinga, genera nella mente e nel cuore il veleno della vanità, della presunzione e dell’arroganza. È lui che tiene in mano tutto ciò che riguarda l’immagine di sé, la costruzione dell’ego sostituto, l’esteriorità, l’effimero, le mode, le differenze sociali, la sete di dominio, le tradizioni e le usanze umane, il successo, il possesso. Belzebul è il re dell’invidia, organizza, coordina, gestisce tutto ciò che riguarda la calunnia, il pettegolezzo, il malignare. Opera con ogni mezzo umano per accusare, denigrare, diffamare, screditare, disonorare, fino allo sfondamento completo e infangante della dignità della persona, arrivando a spingere da una parte l’accusato alla disperazione fino al suicidio, dall’altra, gli accusatori alla depravazione fino all’omicidio. Ispel è il demonio che opera sull’intelligenza dell’uomo. È colui che, allontanando l’intelligenza da tutto ciò che è sapienza, oscura la verità e la conoscenza della luce. Il suo scopo principale è mantenere l’intelligenza inutilizzata nell’ignoranza e per questo crea nella mente continue terribili suggestioni, usando il passato con ciò che potrebbe essere stato e il futuro con ciò che non potrà mai essere. Costruisce nella mente false immagini della realtà, deviando il pensiero umano verso ideologie perverse e inutili, controlla e gestisce le scienze umane in modo che allontanino l’uomo dalla vera conoscenza delle leggi naturali e dalla meraviglia della creazione, perché non scopra ciò che veramente potrebbe portarlo all’evoluzione e al benessere di tutti. È il signore della confusione mentale, dell’incertezza decisionale. Asmodeo ha come compito istigare alla divisione nei rapporti relazionali, opera per la separazione in ogni dimensione dell’uomo, è sotto il suo influsso che il tradimento avvelena l’amicizia, l’adulterio avvelena i matrimoni: egli opera senza sosta per le liti e i contrasti nella famiglia e provvede costantemente a distruggere l’armonia dei coniugi. Astarte lavora per destituire da ogni bellezza, grazia e amore il mondo del corpo umano e della sessualità. Opera in tutti i modi e tempi perché l’uomo impari a odiare il suo corpo e usi il dono straordinario della pelle, del contatto fisico, della sessualità abusandone. Spinge l’uomo perché decada in ogni forma di perversione e di degrado sessuale per umiliarlo e ridurlo in uno stato di povertà e sporcizia, in modo da diventare inaccettabile perfino a se stesso. Belial è il signore del pensare male di Dio e gestisce tutto l’odio che nasce dal pensare male di Dio. Istiga continuamente nella mente il dubbio che per i nostri errori e le nostre colpe Dio ci abbia abbandonati e non ci difenda dal male. È lui che crea il dubbio, il dubbio nell’anima che crea paure irrazionali, insicurezze, paura e sfiducia che destabilizzano la pace e l’equilibrio dello spirito. È lui che insinua sensi di colpa di fronte a Dio e dubbi e incredulità sulla sua misericordia. È lui che crea l’odio verso Dio, se stessi e gli altri, è lui che coordina tutti i presupposti per le azioni violente e crudeli. Anubi è colui che crea la paura della morte, che gestisce tutte le forme di panico che sono a loro volta un derivato della paura di Dio. Cerca di mantenere il cuore dell’uomo costantemente nell’inquietudine dovuta al dubbio sulla provenienza divina della vita dell’uomo stesso e sull’incredulità dell’immortalità della vita che Dio ha donato ai suoi figli. In sintesi: Belzebul, Asmodeo, Belial usano la paura per assorbire l’energia dell’uomo e renderlo debole, infermo, depresso, affetto da ignoranza, inedia e pigrizia. Anubi, Ispel, Astarte sfruttano la paura per trasformare l’energia dell’uomo in aggressività, violenza, crudeltà, sete di dominio. Lucifero, il capo, usa la paura per trasformarla in orgoglio, presunzione, arroganza, vanità e avidità.
Come può difendersi l’uomo da tanta potenza e forza maligna organizzata e determinata contro di lui? Gesù ce lo rivela. Pregate incessantemente per non cadere in tentazione (Matteo 26,41). Pregare, pregare, pregare è il segreto, la forza invincibile. Pregare incessantemente fino a trasformare la giornata in un continuo, caldo, grato canto di amore a Dio. La preghiera, il continuo rapporto intimo con il Padre e lo Spirito Paraclito è la forza e la pace anche dell’Agnello Cacciatore. Insegnare a pregare all’umanità diventerà il primo compito della nuova chiesa di Dio.

Vangelo di Marco 1,29-39

In quel tempo, 29 Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. 30 La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. 31 Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.
32 Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. 33 Tutta la città era riunita davanti alla porta. 34 Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
35 Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. 36 Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. 37 Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!» 38 Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!» 39 E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.