A cosa serve? - Perché...

A cosa serve?

Perché devo morire? Chiede il seme al filo d’erba. Perché devo morire? Chiede il filo d’erba alla spiga. Perché devo morire? Chiede la spiga ai chicchi. Perché dobbiamo morire? Chiedono i chicchi alla farina. Perché devo morire? Chiede la farina al pane. Perché devo morire? Chiede il pane alla bocca. Perché ciò che non muore non si trasforma, e ciò che non si trasforma non diviene ciò che è già nell’essenza e dunque non porta frutto, ma rimane separato, separato dall’Uno. Non è la morte il cuore di questa evoluzione, la morte è solo il termine simbolico che rappresenta il meccanismo necessario, su questa terra, per lasciare andare una parte, per servire la vita ed entrare nel tutto. Il cuore di tutto questo straordinario processo è la vibrazione. L’energia della vita vibra in ogni essere vivente e realtà del creato in quel particolare modo che ne determina la forma, la dimensione, il funzionamento. Tutto è vibrazione, ogni cosa è vibrazione. Se il seme teme di perdere la sua vibrazione, se rimane tenacemente concentrato nella sua vibrazione di seme e vuole possedere la sua vibrazione di seme, non diventerà mai filo d’erba, non si avvicinerà alla sua essenza, non servirà al tutto, non procederà verso l’Uno; resterà separato, resterà solo e non porterà alcun frutto. Questo meccanismo permette al bruco di lasciar andare per sempre la sua sistemazione per stendere le ali da farfalla, permette al ghiacciaio di sciogliersi e sparire nel torrente, al torrente di gettarsi nel fiume e al fiume nel mare. Questo è il modo in cui tutto rende, così, gloria a Dio.
In questo modo, di vibrazione in vibrazione, ogni essere, ogni realtà vivente, se lascia andare, se in qualche modo cede quella vibrazione che le è propria, per servire il tutto, porta molto frutto, è molto utile, procede verso l’Uno; e l’Uno onora senza sosta questo morire, ridonando armonia a tutto e a ogni cosa.      
In questo processo la Vita Suprema, Dio Padre celeste, di vibrazione in vibrazione, tutto sta orientando a sé, all’unità e all’armonia. Trattenere, possedere, non lasciar andare è di certo il modo più efficace e sicuro per non essere utili a nessuno, per non portare frutto, rimanere soli e tristi, lontani dall’Uno, senza armonia.  
Gesù esprime tutto questo in modo semplicissimo e immediato. Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà.

Vangelo di Giovanni 12,24-26

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: 24 «In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
25 Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.
26 Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà».