Bocca e mani - Dire Signore...

Bocca e mani

Dire Signore, Signore con la bocca, mentre le mani rimangono immobili nell’opera di giustizia, condivisione, comprensione e conoscenza, è religione, non fede; non è intelligenza, è pazzia, è casa sulla sabbia, non è casa sulla roccia. Le religioni sono nate dal fatto che qualcuno un giorno si è assunto il potere del tutto arbitrario di poter dire Signore, Signore con più diritto ed efficacia di altri, generando ogni forma di autorità intollerante e di moralismo intransigente. Questo potere arbitrario ha trovato come unica controparte l’ignoranza dei popoli, alimentata dalla paura per la minaccia di gravi punizioni. È così che “le religioni Signore, Signore” sono state usate per secoli e millenni come enormi paraventi spirituali dietro i quali si sono nascosti interi eserciti per non essere scoperti e intere generazioni di ladri crudeli e sanguinari per non essere infastiditi. Dire Signore, Signore con la bocca, mentre con le mani si cerca di convertire gli altri fratelli e correggerli con la forza, l’imposizione, i roghi, l’inquisizione, la tortura, è pazzia, non è intelligenza, non è fede, è casa sulla sabbia, non è casa sulla roccia. Le religioni, nel continuo recitare Signore, Signore con la bocca, hanno creato contemporaneamente culture incompatibili con le altre, leggi in opposizione con le altre, morali difformi dalle altre, agevolando ogni forma di separazione razziale e ideologica. Dire Signore, Signore con la bocca e chiudere le mani e la mente alla conoscenza, alla profezia, alla novità dello Spirito e non avere il coraggio di guardare dentro il binocolo di Galileo, per vedere come il sapere si espande e ci spinge a crescere in ogni direzione per la maggior gloria di Dio, non è fede, non è intelligenza, è pazzia, è casa sulla sabbia, non è casa sulla roccia. Dire Signore, Signore con la bocca mentre le mani rimangono immobili nel difendere i piccoli e i senza voce della terra, e la terra stessa è devastata in ogni angolo per assecondare la ricchezza di pochi assicurando la miseria di tutti gli altri, non è fede, non è intelligenza, è pazzia, è casa sulla sabbia, non è casa sulla roccia. Dire Signore, Signore con la bocca, mentre le mani rimangono insanguinate del sangue dei fratelli e infangate dalle crudeltà perpetrate in nome degli interessi economici, non è fede, non è intelligenza, è pazzia, è casa sulla sabbia, non è casa sulla roccia. La fede, la vera spiritualità che Gesù propone è quella che lui annuncia alla Samaritana nel capitolo 4 di Giovanni dove l’adorazione di Dio è unita, perfettamente unita alle opere di giustizia e di pace, di condivisione armoniosa delle risorse della terra, nel rispetto totale della terra stessa e di tutte le forme di vita. Questa è casa sulla roccia, il resto sarà spazzato via.

Vangelo di Matteo 7,21.24-27

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 21 «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
24 Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. 25 Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
26 Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. 27Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».