È vecchio - È tutto diventato...

È vecchio

È tutto diventato vecchio. È vecchio, retto e governato da vecchi e, più vecchio è il sistema, più cerca di resistere, sfruttando la paura della gente, l’ignoranza delle menti, il potere degli eserciti. Il sistema politico ed economico è vecchio, corrotto, lindo e la sua trasparenza lascia intravvedere tutta la sua crisi, il suo fallimento totale, perché non ha portato alcun frutto al vero e reale benessere e alla felicità delle persone. Le religioni sono invecchiate e diventate sterili, rinchiuse nei loro dogmi intolleranti e nelle loro leggi, incapaci di risvegliare i popoli alla conoscenza, all’amore, alla pace.
Gesù non usa mezzi termini. Di quello che l’uomo ha costruito sulla terra è tutto troppo vecchio e consumato per essere in grado di accogliere, con gioia e frutto, le procedure evangeliche che lui è venuto ad annunciare. Questo mondo vecchio è tutto fondato sulla legge dei potenti, la prepotenza dei ricchi, la violenza delle armi, la paura dei poveri, la corruzione dei faccendieri. Le religioni annunciano l’amore e conducono i popoli alla divisione e alla guerra, le costituzioni inneggiano alla dignità umana e alla libertà e generano leggi senza giustizia, che schiavizzano le persone e difendono unicamente gli interessi dei prepotenti. Il sistema che l’uomo ha creato con le sue mani e la sua mente è un sistema fondato sulla paura, la divisione, il sopruso, il conflitto. Nel sistema tutto è programmato e compiuto apparentemente per un bene maggiore, per la sicurezza dei popoli, per un nuovo luminoso progresso. Ma in realtà in che modo la paura può condurre alla felicità e all’amore? In che modo la guerra può generare libertà e pace? Il giudizio e la condanna possono dare frutti di cambiamento e di felicità?
Per quello che Gesù ha portato con il suo messaggio e la sua persona, in questo mondo, è tutto troppo vecchio e consumato e, anche ciò che, dentro questo sistema, ci appare moderno e innovativo, è già terribilmente vecchio e superato. A differenza di tutto il resto, il pezzo di stoffa nuovo che il vangelo è venuto a portare, per rivestire l’umanità della veste regale dei figli di Dio, non è invecchiato, non si è consumato. A differenza di tutto il resto, il vino nuovo, frizzante e potente dello Spirito dell’Amore per il banchetto della felicità e della condivisione non si è disperso, non si è spento.
Il cambiamento verrà. Il vangelo è il mutamento. Il vangelo resterà e i vecchi sistemi ostinati spariranno sotto la polvere dei loro castelli, delle loro banche, dei loro eserciti. Il cambiamento verrà, ma non verrà perché la gente è stanca di soffrire, di aver fame, di essere schiava, di essere infelice. La gente stanca non crea mutamento, è solo pronta ad andare in guerra contro chiunque. Oggi c’è tanta gente stanca, anche quella stessa gente che fino a poco tempo fa viveva con la testa dentro un santuario trasparente, senza rendersi conto della propria schiavitù e della propria infelicità. Finalmente la povertà non è più solo un’immagine suggestiva e confusa che passa dentro la scatola trasparente, ora sta diventando una tenaglia anche per coloro che, irretiti da quattro soldi e qualche subdola comodità, si erano persuasi di essere liberi e perfino felici. La gente è stanca, ma questo non porterà al mutamento, porterà solo alla cenere, tanta cenere ovunque. Il mutamento verrà ma, se vogliamo che avvenga in pace e nella bellezza, in armonia e per il vero benessere dell’uomo, c’è solo da seguire il vangelo che, per sua natura, non è invecchiato. Solo il vangelo contiene le procedure divine per evolvere l’umanità verso la luce senza passare per la distruzione, perché il vangelo invita al mutamento con la forza dell’ispirazione. Il mutamento voluto dal vangelo verrà, ma non verrà perché la gente è stanca, verrà invece perché la gente inizierà a desiderare di essere felice, felice veramente con cuore nuovo e per nuovi obiettivi, che non potranno più essere l’interesse, il profitto, il possesso, il dominio. Nel frattempo bisogna preparare lo spirito, la mente e il corpo al cambiamento liberandoli da tossine, rabbie, rancori, giudizi, conflitti, veleni così che la novità del vangelo possa trovare cuori adatti, nuovi e pronti, non vecchi e inutilmente ostinati.

Vangelo di Marco 2,18-22

In quel tempo, 18 i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?»
19 Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. 20 Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno.
21 Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. 22 E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!»