È lei - È lei Maria...

È lei

È lei, Maria, la Grande Madre Maria, che una notte fu dolcemente svegliata dalla carezza delle ali dell’angelo Gabriele e, Gabriele, colui che sta sempre al cospetto di Dio, le parlò cuore a cuore di quel Figlio Re dell’universo e Signore Altissimo che lei già portava in grembo per mano dello Spirito Paraclito. È lei, Maria, la Grande Madre Maria, che corse in fretta in aiuto della cugina Elisabetta alla notizia di quella che era per tutti un’impossibile maternità. È lei, Maria, la Grande Madre Maria, che diede alla luce quel bambino, e, primo essere terrestre nella storia dell’umanità, ha accarezzato il Germoglio che tutto crea e tutto tiene nella sua mano, ha allattato il Nazoreo che tutto vede e a tutto e a tutti provvede, ha scaldato e stretto a sé Yeshùa che tutti salva e guarisce. È lei, Maria, la Grande Madre Maria, che accoglie lo stupore estasiato dei pastori accorsi, dopo la visione dell’angelo, dal bambino adagiato nella mangiatoia. È lei, Maria, la Grande Madre Maria, che deve abituare il cuore e le orecchie al suono del canto dei cori incessanti degli angeli tutt’attorno alla casupola della nascita. È lei, Maria, la Grande Madre Maria, che portando Gesù al tempio per la circoncisione, incontra le amabili e dure confidenze profetiche del vecchio Simeone, lo stupore e l’affetto consolante di nonna sacerdotessa Anna, di colei che è sempre accampata presso Dio.
È lei, Maria, la Grande Madre Maria, che ospita nella piccola casa i Magi, i più grandi sapienti e illuminati della terra allora esistenti, per offrire loro un po’ di latte di capra caldo e un po’ di dolce appena portato dai pastori, e ascoltare come quel Figlio era già nel cuore di tutti i popoli, da tempo senza computo. È lei, Maria, la Grande Madre Maria, che deve scappare di notte, guidata e protetta dal marito Giuseppe, perché i potenti della terra, al comando del Nemico, cercano di uccidere il bambino Gesù. È lei, Maria, la Grande Madre Maria, che aggiunge le sue lacrime a quelle di tutte le donne di Betlemme e dei paesi vicini che hanno visto i loro bambini trucidati davanti ai propri occhi dai militari di Erode. È lei, Maria, la Grande Madre Maria, che, dopo le feste della Pasqua, celebrate a Gerusalemme, deve tornare indietro perché suo Figlio non era tornato con la carovana, ma si era trattenuto nel tempio tra dottori e sacerdoti per ascoltarli e interrogarli.
È lei, Maria, la Grande Madre Maria, che osserva da lontano i primi passi di Gesù in mezzo alla gente, mentre, attraversando città e villaggi, guarisce ogni malattia, caccia ogni demone e annuncia ai figli di Dio la loro liberazione dalle catene dell’ignoranza e della schiavitù e la gioiosa potenza del vangelo. È lei, Maria, la Grande Madre Maria, che sente stringere il cuore nel petto per le grida amare dei farisei, il mormorio velenoso dei capi dei sacerdoti, l’odio profondo degli anziani del popolo contro quel Figlio sublime. È lei, Maria, la Grande Madre Maria, che accompagna quel figlio lungo la via del calvario e raccoglie, tra le mani, lacrime e sangue da quella croce. È lei, Maria, la Grande Madre Maria, che al primo raggio di sole di quel giorno è dolcemente svegliata da una mano tra i capelli, la sua mano, la mano del Figlio adorato, radioso e splendente di vita. È lei, Maria, la Grande Madre Maria, che assiste all’albeggiare della chiesa nascente in quel gruppo di amici incerti ma dal cuore buono: il giorno del Paraclito. È lei, Maria, la Grande Madre Maria, che osserva tutto ciò che accade e lo medita nel suo cuore, senza giudizio, senza condanna, senza forzature, senza paura, senza fare pressione, senza mai pensare male di Dio. È lei, Maria, la Grande Madre Maria, che insegna che la meditazione è la via per non pensare, per non costruire infrastrutture mentali, ma per comparare quello che accade con amore, gratitudine e totale fiducia in Dio, per continuare a servire Dio senza mai pensare male di Lui e della vita, qualsiasi cosa accada. È lei, Maria, la Grande Madre Maria, che, sempre al fianco di ogni uomo e donna della terra, invita dolcemente tutti i suoi figli a meditare in ogni circostanza per imparare a vivere tutto senza pensare, senza trarre conclusioni, senza spaventarsi, senza agitarsi, senza vendicarsi, ma comparando tutto ciò che ci accade con l’amore di Dio e non con le nostre paure o aspettative, per affidare tutto con gratitudine nelle sue mani e al suo cuore.
È lei, Maria, la Grande Madre Maria, che mostra all’umanità la vera strada della meditazione. Per Maria meditare è comparare ciò accade nella vita non con le nostre aspettative e paure ma con la fedeltà e l’amore di Dio.

Vangelo di Luca 2,16-21

In quel tempo, i pastori 16 andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17 E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
18 Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19 Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
20 I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
21 Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.