Come - Il contadino...

Come

Il contadino, l’uomo che getta il seme, è la volontà, la capacità decisionale, il dialogo interiore che sceglie e decide.
Il terreno è l’ambiente vitale della vita, è l’energia di cui è composto il nostro cuore, l’anima, il mondo e tutto ciò che esiste.
Dorma e vegli indica l’indipendenza totale del sistema di funzionamento di questo processo da qualsivoglia stato di consapevolezza rispetto al procedimento stesso.
Notte e giorno rappresentano la dimensione tempo, la sequenza puntuale del presente di Dio.
Il seme rappresenta la qualità, il tipo, la specie, l’identità dell’energia sprigionata.
Il germogliare del seme indica lo sviluppo strutturale della crescita del seme, percepibile nella sua sistematica realizzazione e composizione nell’unicità e nobiltà della sua energia. 
Spontaneamente, letteralmente di proprio impulso, in greco automàte, descrive il modo, la modalità, le leggi a cui tutto il processo è sottoposto.
L’uomo, il contadino, semina, fa un pensiero nell’anima e lo semina nella mente.
La vita in tutte le sue straordinarie manifestazioni e correlazioni è il terreno in cui questo seme viene gettato.
Di notte e di giorno, anche nella più totale inconsapevolezza di come questo accada, il seme gettato adesso cresce e crescerà secondo l’identità e la fisionomia di quel pensiero.
La frequenza del seme è buona se è una frequenza vicina alle frequenze dei sentimenti di amore e compassione di Dio, è invece una frequenza malefica se è vicina alle frequenze dei sentimenti di divisione e rabbia di Satana.
In qualsiasi caso, in modo del tutto autonomo, spontaneamente, al di là di ogni percezione e consapevolezza, il seme germoglierà, si strutturerà nella crescita che è sua, secondo la propria identità e natura, energia e frequenza e porterà i suoi frutti di energia e scelte, azioni e vita. Cosa ciascuno semini ogni istante nel proprio cuore e nella vita, è veramente ciò che determina il tutto e ogni cosa dell’esistenza. Ispirare semi di luce, ispirare i semi del regno di Dio è veramente il compito più importante che si possa svolgere nella storia.

Vangelo di Marco 4,26-34

In quel tempo, Gesù diceva alla folla: 26 «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; 27 dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. 28 Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; 29 e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
30
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? 31 È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; 32 ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
33
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. 34 Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.