Ascoltatelo - Nel feto...

Ascoltatelo

Nel feto umano, lo sviluppo dell’orecchio inizia con la formazione della coclea, che si trova nel sistema vestibolare, contenuto nell’orecchio interno. Essa è la sede dell’equilibrio e dell’analisi delle frequenze sonore, e inizia a formarsi dall’ottava settimana di gestazione: al quinto mese è già completa. Il sistema vestibolare permette al bambino di adattarsi ai movimenti che fa la mamma, alla sua posizione. Al quinto mese, il canale uditivo è paragonabile a quello di un adulto: il bambino infatti, oltre a percepire tutti i suoni interni, quali il battito cardiaco della madre, il suo respiro, il rumore del liquido amniotico che si sposta, riesce a sentire anche i suoni provenienti dall’esterno. L’orecchio è un meraviglioso canale ricevente, ma l’organo che realmente sente, ascolta e riproduce il suono e la parola è il cervello. Anche la perdita dell’udito riguarda più il cervello che l’orecchio.
Il cervello si alimenta di ciò che ascolta e di come ascolta. L’intelligenza di un uomo dipende esclusivamente dalla sua capacità di ascoltare e dalla qualità delle frequenze sonore e sapienziali di cui si alimenta ascoltando la vita. Sentire non è ascoltare. Sentire è utilizzare meccanicamente lo strumento acustico per ricevere le frequenze dell’ambiente circostante, ascoltare è prestare consapevolmente attenzione, è imprimere a questa facoltà un interesse e una dedizione deliberati verso qualcuno o qualcosa. Non si può ascoltare se non si può sentire, ma si può sentire senza ascoltare.
Sentire è un’abilità fisiologica dell’orecchio, saper ascoltare è la più importante, efficace, funzionale, determinante, decisiva abilità intellettuale e spirituale dell’uomo, da cui dipende tutto il resto della sua vita. Saper ascoltare genera, ordina, sostiene ogni forma di comunicazione. Saper ascoltare è la prima attività comunicativa, è il centro, il pilastro portante della comunicazione, delle relazioni, dei rapporti, degli affetti. Saper ascoltare non significa necessariamente essere disponibili e disposti a far ingurgitare di tutto al cervello. Saper ascoltare significa predisporsi a comprendere senza giudicare, significa essere disponibili a dare spazio agli altri senza la necessità emotiva di identificarsi con loro, significa distinguere i confini delle cose senza separarsi dalla realtà, senza escludere le prospettive a priori in nome di pregiudizi e abitudini.
Saper ascoltare è fondamentale per vivere, decidere cosa e chi ascoltare è decisivo per vivere felici o tristi, sani o ammalati. Decidere cosa e chi ascoltare è decidere di cosa alimentare il proprio cervello, il proprio cuore, la propria intelligenza e il proprio spirito. Scegliere chi ascoltare è scegliere il destino della propria vita.
Come ascoltiamo determina chi siamo. Chi e cosa ascoltiamo determina chi e cosa diventiamo in ogni istante.
Il messaggio di Dio Padre all’umanità è chiaro e potentissimo: E dalla nube uscì una voce, che diceva: Questi è il Figlio mio, leletto; ascoltatelo!

Vangelo di Luca 9,28b-36

In quel tempo, 28 Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. 29 Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. 30 Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, 31 apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
32
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
33
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
34
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. 35 E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!»
36
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.