Fantasma
Il passato è un fantasma. Il futuro è un fantasma. Il passato non esiste più, il futuro non esiste ancora. Il passato è un’invenzione della mente, il futuro è un’invenzione della mente. Il passato è attaccamento a quello che è avvenuto. Il futuro è attaccamento a come vorremmo che accadesse. Ciò che è avvenuto nel passato non c’è più ma può rimanere presente come un fantasma nella mente per molti, molti anni. Ciò che dovrà essere nel futuro non c’è ancora ma può essere già presente nella mente da molti, molti anni. Una mente così piena di fantasmi non può che vedere fantasmi anche dove non ce ne sono e trasformare in fantasmi anche il presente e la realtà. I discepoli di Gesù sono ancora ancorati e tenacemente attaccati al passato oscuro dei giorni oscuri della passione e dell’uccisione in croce del loro Maestro e tenacemente attaccati a un futuro che non potrà più accadere ora che ai loro occhi Gesù è morto. In realtà sono attaccati ai loro fantasmi, alle loro convinzioni religiose inestirpabili, ai loro pregiudizi mentali radicati, alla loro paura congenita, ai loro primordiali retaggi culturali, e alle loro limitate prospettive egoistiche. Perché la mente dei discepoli non riesce a comprendere e ad accettare la risurrezione di Gesù, come un nuovo, splendente presente? Perché i discepoli continuano ad avere dubbi perfino davanti a Gesù presente in mezzo a loro, che mangia un pezzo di pesce arrostito?
La mente dei discepoli era più preparata ad accettare lo scempio dell’uccisione di Gesù che la realtà della sua radiosa risurrezione. La mente non solo non accetta quello che non ha potuto conoscere in precedenza, ma soprattutto non accetta quello che non sa come poter gestire in futuro. La risurrezione non faceva di certo parte della consuetudine culturale dei discepoli di Gesù, anche se avevano assistito a diverse risurrezioni operate da Gesù. L’inganno satanico ha condotto la mente umana ad avere più confidenza, considerazione, rispetto, riverenza per la morte piuttosto che per la vita, per la violenza piuttosto che per la pace, per la vendetta invece che per il perdono, per il possesso più che per l’amore e il dono di sé. Al tempo stesso la risurrezione di Gesù non poteva essere accettata dalla mente ottusa dei discepoli perché cristallizzata nella certezza che accettare la risurrezione di Gesù non sarebbe stato solo accettare qualcosa di sconosciuto, e dunque di radicalmente nuovo, ma accettare qualcosa da cui si sarebbe dovuto riscrivere tutta la storia presente, passata e futura. Per i discepoli di Gesù è più spontaneo mentalmente credere che Gesù sia un fantasma e le loro convinzioni verità, piuttosto che credere a Gesù come verità e mettere in discussione le loro convinzioni come fantasmi.